Ventinove anni fa veniva ucciso a Valderice, nel Trapanese, il giornalista e sociologo Mauro Rostagno. L’agguato scatto’ la sera del 26 settembre 1988. Rostagno, nato a Torino il 6 marzo 1942, venne freddato a colpi di fucile in contrada Lenzi.
Tra i fondatori della comunità Saman, negli anni ottanta Rostagno collaborava con la tv privata trapanese Rtc per la quale aveva confezionato numerosi servizi e inchieste in cui più volte aveva fatto riferimento a politici locali collusi con la criminalità mafiosa e ai comitati d’affari inquinati nella provincia di Trapani.
Per il presidente dell’Unci – Unione Nazionale Cronisti Italiani della Sicilia, Andrea Tuttoilmondo, “anche a distanza di 29 anni la voce libera di Mauro Rostagno riecheggia forte. Rostagno vive attraverso lo straordinario esempio rappresentato per le successive generazioni di cronisti che nel suo nome hanno sposato la causa di un giornalismo coraggioso e scevro da condizionamenti di sorta”.
Per il il vice-presidente nazionale dell’Unione cronisti, Leone Zingales “Rostagno è stato ucciso perché aveva scoperto il malaffare e gli intrecci tra mafia e politica, tra imprenditoria inquinata e mafia e aveva denunciato i comitati d’affari collegati alle logge deviate”.