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Centinaia di uomini della polizia di Stato della Squadra Mobile di Catania e del Servizio Centrale Operativo, insieme ai Reparti Speciali, coordinati dalla Dda etnea, hanno eseguito una vasta operazione antimafia, nei confronti del clan mafioso Cappello-Bonaccorsi, decapitandone i nuovi assetti.
Le perquisizioni eseguite hanno consentito il rinvenimento di un vero e proprio arsenale nella disponibilità del gruppo, di significative quantità di stupefacente e danaro in contante.
“Quando di giorno ti svegli con la ‘mala’ (di cattivo umore, ndr) i gatti cominciano a cascare: questo è un segno, davanti la mia porta ‘bordello’ non ne voglio“. E l’audio che accompagna il video di un uomo che è armato di fucile di precisione e alla fine va vedere un gatto morto in strada, evidentemente ucciso da lui. Il filmato è agli atti dell’inchiesta ‘Minecraf’ della Dda di Catania sfociata in un’operazione antimafia della polizia contro il clan Cappello-Bonaccorsi.
Nel video, diffuso per sottolineare la capacità di armi della cosca, si vede l’uomo impugnare un fucile con binocolo che racconta in dialetto di essersi “svegliato con la ‘mala‘”, probabilmente per i miagolii del gatto che poi ha ucciso.
I carabinieri hanno inoltre sequestrato armi da guerra nel quartiere Monte Po’ storicamente controllato dal clan dei “Cappello”.
I militari, dopo alcune perquisizioni, hanno rinvenuto in uno scantinato comune (locale protetto da una porta in ferro) di un condominio di via Salvatore Salomone Marino un borsone nero abilmente occultato. All’interno un fucile d’Assalto AK 47 Kalashnikov cal.7,62, completo di serbatoio; una bomba a mano da guerra M-75, fabbricata nella ex Jugoslavia e utilizzata nella guerra dei Balcani; 34 cartucce per fucile calibro 12; 6 cartucce calibro 7,65 per pistola semi automatica; 46 cartucce cal. 9×21 per pistola semi automatica. Sul posto sono intervenuti gli Artificieri Antisabotaggio del Comando Provinciale per porre in sicurezza e repertare l’ordigno bellico.