Condividi
Il processo

Mafia: Procura di Palermo chiede 14 anni per l’autista di Messina Denaro

venerdì 2 Febbraio 2024
trbunale palermo
Tribunale Palermo

La Procura di Palermo ha chiesto la condanna a 14 anni e 4 mesi di carcere per Giovanni Luppino, l’autista di Matteo Messina Denaro, arrestato insieme al boss il 16 gennaio del 2023, imputato di associazione mafiosa.

Giovanni Luppino

Il processo si celebra in abbreviato. L’accusa in aula era rappresentata dal pm della Dda Piero Padova. Luppino, imprenditore agricolo di Campobello di Mazara, venne indagato per favoreggiamento, ma la sua posizione si è aggravata nel corso delle indagini, quando è venuto fuori che quello che appariva come un “semplice” fiancheggiatore, chiedeva il pizzo per conto del capomafia.

“Mi propose un incontro dicendomi di lasciare a casa il cellulare e poi mi chiese un aiuto economico per Messina Denaro”, ha raccontato in aula un imprenditore a cui l’imputato aveva richiesto somme per il boss. “Io rifiutai ha aggiunto il testimone rispondendo alla domande del pmDissi che certe cose non le facevo e che se fosse accaduto qualcosa a me o ai miei familiari sarei andato dai carabinieri”.

 

Matteo Messina Denaro

Al gup che lo processa Luppino aveva raccontato invece che a presentargli Messina Denaro come suo cugino, nel 2020, era stato un compaesano, Andrea Bonafede (il geometra che prestò l’identità al capomafia ndr), che gli avrebbe chiesto di accompagnarlo a Palermo per delle cure. Un giorno, però, il passeggero, conosciuto col nome di Francesco Salsi, si sentì male durante uno dei viaggi per il capoluogo e all’invito di Luppino di andare in ospedale avrebbe detto: “portami a casa, sono Messina Denaro non posso andare in ospedale”. Da allora “per ragioni umanitarie”, sapendo che il boss era gravemente malato, l’imputato l’avrebbe continuato ad accompagnare Messina Denaro alle terapie. Il padrino gli avrebbe di volta in volta lasciato nella cassetta delle poste un biglietto con l’orario dell’appuntamento successivo. Racconti che, per gli inquirenti, farebbero acqua da più parti.

Dalle analisi delle celle telefoniche dell’autista, che aveva anche stretti rapporti con l’amante del padrino, Laura Bonafede, risulta, che questi avrebbe portato il capomafia in clinica per ben 50 volte in due anni.

Questo articolo fa parte delle categorie:
Condividi
ilSiciliaNews24

Francesco Zavatteri: “Chi spaccia il crack vende morte ai ragazzi” CLICCA PER IL VIDEO

Seconda parte dell’intervista de ilSicilia.it a Francesco Zavatteri, padre di Giulio, giovane artista palermitano, ucciso da un’overdose di crack all’età di 19 anni il 15 settembre 2022. L’importanza delle strutture nei quartieri delle città, le proposte dal basso e le iniziative legislative sul tema della tossicodipendenza.

BarSicilia

Bar Sicilia, Di Sarcina e la rivoluzione dei porti del mare di Sicilia Orientale CLICCA PER IL VIDEO

Dal Prg del porto di Catania ai containers ad Augusta, passando per lo sviluppo di Pozzallo e l’ingresso di Siracusa nell’AP, il presidente Di Sarcina spiega obiettivi e progetti

La Buona Salute

La Buona Salute 63° puntata: Ortopedia oncologica

La 63^ puntata de La Buona Salute è dedicata all’oncologia ortopedica. Abbiamo visitato l’Ospedale Giglio di Cefalù, oggi punto di riferimento nazionale

Oltre il Castello

Castelli di Sicilia: 19 ‘mini guide’ per la sfida del turismo di prossimità CLICCA PER IL VIDEO

Vi abbiamo accompagnato tra le stanze di 19 splendidi Castelli di Sicilia alla scoperta delle bellezze dei territori siciliani. Un viaggio indimenticabile attraverso la storia, la cultura, l’enogastronomia e l’economia locale, raccontata dai protagonisti di queste realtà straordinarie.