Nel corso dell’operazione “Car Network” la Polizia di Stato ha scoperto, occultati all’interno di depositi e magazzini, numerose parti di auto e componenti meccaniche, smontate e pronte ad essere immesse nel mercato illegale.
Infatti, dalle prime ore del mattino la Polizia di Stato, in esecuzione di un’Ordinanza di applicazione di misure cautelari personali restrittive, emanata dal G.I.P. presso il Tribunale di Termini Imerese, ha proceduto all’arresto di alcuni soggetti dediti ai reati di furto, ricettazione e riciclaggio di veicoli commessi prevalentemente a Misilmeri e Palermo.
Le indagini svolte dagli agenti del commissariato di P.S. “Brancaccio” e del compartimento della Polizia Stradale per la “Sicilia Occidentale” di Palermo hanno, inoltre, consentito di acclarare che alcuni degli arrestati realizzavano consistenti profitti truffando varie compagnie assicurative attraverso la simulazione di furti di veicoli o di incidenti stradali, mai avvenuti.
L’inchiesta è nata da un controllo amministrativo in un autosalone a Palermo in viale Regione Siciliana Sud Est. Gli agenti della polizia stradale e del commissariato Brancaccio hanno trovato due autocarri e un’auto rubata.
Una scoperta che ha consentito di risalire ad un’organizzazione che aveva come centro operativo a Misilmeri (Pa).
Qui nell’officina di Filippo Grasso si assemblavano le auto incidentate e si rimettevano in vendita in due autosaloni a Palermo in viale Regione Siciliana e a Santa Maria di Gesù e uno a Brescia.
I 12 finiti ai domiciliari fanno parte di una catena che acquistava con pochi soldi documenti e pezzi di ricambio dal Belgio di auto incidentate. In base ai documenti arrivati in Italia per l’immatricolazione venivano commessi i furti e le auto con un nuovo numero di telaio venivano immatricolate in Italia e rivendute per un ottimo usato.
Non solo, ma la banda avrebbe guadagnato due volte. Non solo sui pezzi ricambio, ma sulle truffe alle assicurazioni per incidenti che non si sono mai verificati. Nel corso delle operazioni di questa mattina che hanno portato alle notifiche dei 12 arresti domiciliari sono state eseguite diverse perquisizioni.
Grazie ad alcuni indizi trovati nel corso dei controlli su uno degli arrestati gli agenti della Polstrada e del commissariato Brancaccio sono risaliti ad un maxi deposito di 400 metri quadrati pieno zeppo di pezzi di ricambio rubati. Nel corso dell’operazione sono state sequestrate diverse vetture assemblate in modo illegale ad ignari acquirenti che si sono recati negli autosaloni a comprare le vetture taroccate.
Gli arrestati sono Giovanni Tantillo, 44 anni, Filippo Grasso, 49 anni, Vincenzo Militello, 42 anni, Ettore Raccuglia, 41 anni, Michele Riggio, 48 anni, Francesco Baiamonte, 59 anni, Daniele Spataro, 30 anni, Vincenzo Emanuele Palmeri, classe 27 anni, Giovanni Tortorici 65 anni, Salvatore Sirchia, 45 anni, Marcello Sirchia, 43 anni, Giancarlo Lo Piccolo, 36 anni. Sono tutti ai domiciliari.