“Nessuno attacco ai meridionali ma soltanto un modo per registrare la debolezza economica e sociale in cui versa il Sud”. Così Vittorio Feltri dichiara all’Adnkronos. La difesa nasce, ora, dopo la condanna dell’Agcom a Mediaset.
“Quando ho dichiarato che, non in tutti ma in molti casi, i meridionali sono inferiori – spiega Feltri – mi riferivo evidentemente alla loro situazione di sottosviluppo, alla loro situazione difficile dal punto di vista sociale. Tanto è vero che lì sono pieni di mafie, ‘ndrangheta, di Sacra Corona unita, di camorre. Non solo, ma anche dal punto di vista del reddito individuale al Sud si registra il 50% del reddito dei settentrionali e dei milanesi in particolare. Non vedo dove sia l’offesa”.
Feltri, insomma, afferma di avere sottolineato “una situazione di sottosviluppo del Meridione, cosa che è sempre stata sostenuta anche dai più accaniti ed accesi meridionalisti. Quindi non ho offeso nessuno, mi sono limitato a registrare una realtà fattuale. Sostenere l’inferiorità del Sud rispetto al Nord non è assolutamente una questione antropologica ma è la registrazione della realtà.
Feltri conclude sottolineando: “So anch’io che Pirandello è nato in Sicilia e non a Rovigo o che Benedetto Croce era abruzzese e non piemontese. Quindi non potevo neanche lontanamente riferirmi alla situazione intellettuale dei meridionali. Mi riferivo alla situazione economica, cosa che peraltro viene detta e ribadita ogni cinque minuti quando si dice che il Sud meriterebbe investimenti che tendano ad aumentare la produzione e non a distribuire del denaro a capocchia”.