In teoria manca l’ufficialità, in pratica manca anche l’unità. Il nome del candidato sindaco di Messina per il centrodestra è quello di Maurizio Croce, che però è ancora in una sorta di limbo insieme ai “colleghi” candidati a Palermo, in un vortice di dichiarazioni, annunci, affondi, retromarce, scontri, che sembra lontano dal cessare.
Sul dirigente regionale c’è il sì di Ora Sicilia (Genovese) Sicilia Futura-Udc (Picciolo) Forza Italia (Miccichè) Democrazia Liberale (Rao), ma mancano all’appello Lega e Fratelli d’Italia. Anche la giornata di ieri, inizialmente individuata nel week end scorso, come quella “decisiva” non ha portato nessuna novità palese. I big continuano a non trovare l’accordo e a parlare di unità mentre contestualmente litigano.
In realtà a Messina Fratelli d’Italia è orientata, per una serie di ragioni, a convergere su Croce, e quindi a non replicare la corsa solitaria come sta accadendo a Palermo con Carolina Varchi. Ma il via libera, che deve ovviamente avvenire con il sì di Giorgia Meloni, tarda ad arrivare ed è inserito nel puzzle complessivo.
Le altre incognite sono sulla posizione della Lega. C’è il parlamentare Nino Germanà che domenica ha ri-lanciato il guanto di sfida anche nei confronti di chi, dentro il suo partito a Messina gli preferisce Maurizio Croce.
Ogni giorno si annuncia che le 24 ore successive saranno quelle decisive, salvo poi far slittare di altre 48 ore le dichiarazioni. Il 12 giugno non è poi così lontano se si pensa che nel frattempo gli avversari sono già in campo e girano per villaggi, periferie e associazioni. Basile macina liste e candidati ed anche De Domenico e Sturniolo hanno preso la rincorsa. Inutile negare che lo strappo nel centrodestra c’è e si può soltanto rammendare. Difficilmente i mal di pancia e gli scontri saranno dimenticati e sarà sicuramente una campagna elettorale da “fratelli-coltelli”, ma ad oggi il centrodestra non è neanche ai nastri di partenza.
Gli incontri romani di ieri hanno visto una situazione ingarbugliata con le parti ancora lontane e una corda tirata al massimo. Si attende quantomeno la posizione di Fratelli d’Italia su Croce, un sì oppure un no. Finora si è passati da un no dei primi giorni ad un “ni”, ad un stiamo valutando. E non resta che concludere, ancora una volta, anche oggi il candidato sindaco si decide domani.