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Mobilità

Messina, file di tir nei porti: allarme Uil. E a Tremestieri arriva il commissario

martedì 8 Agosto 2023

Sono i giorni da bollino nero a Messina, tra le file dell’esodo che si aggiungono a quelle dovute ai restringimenti sul viadotto Ritiro. Nel frattempo anche a Tremestieri, all’interno della chiocciola, si sono formate lunghe code con le conseguenti proteste delle associazioni degli autotrasportatori.

È la solita storia a cui assistiamo sistematicamente ogni anno senza che si riesca a predisporre un piano di mobilità realmente efficace – dichiarano Michele Barresi segretario generale Uiltrasporti e Nino Di Mento segretario porti e logistica Uiltrasporti- così a pagare il conto sono sempre lavoratori e l’intera città. È chiaro che in questi periodi, in cui i flussi di veicoli aumentano in maniera esponenziale, occorrono più navi ed un sistema di mobilità urbana studiato appositamente che sappia sfruttare al meglio tutti gli approdi cittadini”.

Invece, sottolineano i sindacalisti, l’unico intervento è quello di depotenziare Tremestieri spostando buona parte delle navi verso i porti del centro città e da qui le sofferenze e le lunghe code degli autotrasportatori nella chiocciola di questi giorni.

La Uiltrasporti ha lanciato per tempo l’allarme anche in riferimento ai lavori dei parcheggi comunali che in via Campo delle Vettovaglie hanno ridotto, anzi quasi azzerato, le aree di stoccaggio dei mezzi nel porto storico presso le invasature Bluferries.Insomma, l’ennesima emergenza annunciata.

“Nel rispetto del libero mercato – concludono Barresi e Di Mento – senza che si preveda un incremento delle flotte navali adeguato ai picchi dei flussi che attraversano lo stretto in questi periodi , la città, gli utenti e i lavoratori dovranno sempre e solo subire disagi e lunghe code”.

Intanto è in arrivo una novità per il porto di Tremestieri, un’opera ferma da un anno e mezzo e con enormi ritardi rispetto alla tabella di marcia accumulati negli anni precedenti (QUI) I lavori, iniziati nel 2018 a distanza di 5 anni sono fermi a poco più del 20% e adesso, con la fine del 2023 alle porte il Mit ha revocato 16 milioni di euro di finanziamento europeo per mancato rispetto dei tempi.

Oggi riunione a Roma con il ministro Salvini ma la strada tracciata è quella del commissariamento (attualmente la stazione appaltante è il Comune). Il provvedimento sarà firmato a breve e l’identikit del commissario è quello di una figura tecnica di alto profilo

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