Sì a cordoli, piste ciclabili, parcheggi d’interscambio e ztl purchè altrove, in altre vie, il più lontano possibile, meglio se in un’altra città. Sì all’isola pedonale ma solo sabato e domenica. Sì agli alberelli ma solo sui Colli Sarrizzo.
Messina sta vivendo l’Armageddon della mobilità e i cordoli sono diventati lo spartiacque tra il bene ed il male (QUI).C’è una buona parte di messinesi che però non ci sta a passare per nostalgico del passato o fan delle doppie file (QUI) dice “sì, ma…” con una serie di motivazioni che spiegano la contrarietà.
“Io sono tendenzialmente green ma…..”. Nell’elenco dei ma ci sono motivazioni legate alla sicurezza delle strade, al rischio caos e incidenti, alle conseguenze in caso di terremoto, al danno irreversibile per i commercianti delle zone “colpite” dalla mannaia. E poi, concludono “diciamolo francamente, a Messina i ciclisti li vediamo solo quando passa il Giro d’Italia”. La protesta anti-cordolo si è allargata anche agli alberelli che l’amministrazione sta piantando nelle strade nell’ambito di ForestaMe.
“Siamo green ma non si potrebbero mettere tutte le piante in un unico posto, in una riserva indiana?- è il tenore del dibattito- Perché piantare gli alberi nelle vie secondarie?” tesi quest’ultima che fa pensare che chi abita in una via secondaria sia residente di serie B. E poi, vuoi mettere un bel suv al posto di uno striminzito alberello che rischia di morire soffocato dal gas di scarico o ucciso da una sbadata manovra di posteggio all’americana? L’amministrazione vuol macchiarsi del crimine indotto di strage di alberelli? Ad ogni mini aiuola che spunta ai bordi di un marciapiede si leva alto lo strazio di un automobilista che lo vede come uno scippo, un’invasione di territorio.
Insomma il fronte è davvero variegato e siamo alle 50 sfumature di green.
Il sindaco Basile ed il vicesindaco Mondello si stanno giocando buona fetta dell’elettorato a favore che adesso li vede come nemici del popolo e mentre l’Atm festeggia il record di 30 mila abbonamenti a prezzi superscontati nascono i Comitati anti-cordoli e le petizioni contro piste ciclabili e parcheggi d’interscambio.
Un no trasversale che riunisce sotto lo stesso ombrello storici oppositori anti deluchiani e chi pensa che si possa mediare tra posizioni diverse e che le rivoluzioni, anche le più ardite come quella di scoraggiare l’esercito della terza fila, si fanno per piccoli passi. Il loro è un sì condizionato o un no ragionato.
Nei prossimi giorni si terrà la conferenza stampa di uno dei Comitati del no ai cordoli ed alle piste ciclabili nel centro.
Tra chi si è esposto spiegando la sua contrarietà c’è Gaetano Sciacca, ex ingegnere capo del Genio Civile, ex commissario del Cas ed ex dirigente della Regione, nonché candidato sindaco del M5S nel 2018.
Sciacca ricorda che Messina ha una sua unicità dovuta al fatto di essere stretta tra il mare (ionio e tirreno) e i monti, nonché attraversata da torrenti e in questo quadro le strade diventano elementi straordinari in caso di emergenza.
“Se- commenta Sciacca– presi dalla frenesia di dover scalare le classifiche nazionali sulla vivibilità inseguiamo quello che in altre realtà è cosa semplice ma da noi non opportuno, ecco che abbiamo commesso un grossolano errore di valutazione”.
Sciacca spiega che non è opportuno: restringere, interdire ,inibire ,ridurre , eliminare spazi vitali a quelle uniche e sole strade cittadine attualmente esistenti. Ci sono villaggi e intere comunità che non hanno viabilità (basti pensare a Santo Stefano e Santa Margherita). Piuttosto, invita “creiamo vie di fuga, strade alternative , spazi verdi concentrati. Basti pensare che a Messina per ricavare strade nel tempo si sono coperti gran parte dei suoi torrenti e noi ora che facciamo li restringiamo e riduciamo la loro funzionalità di essere via che ha aumentato la vivibilità dei cittadini? Vogliamo più piste ciclabili? Sì ma non nel centro urbano. Facciamole lungo gli innumerevoli percorsi naturalistici presenti. Vogliamo più alberi? SI! Ma non lungo le strette vie del centro. Abbiamo innumerevoli aree abbandonate facciamole diventare ville , aree attrezzate e polmoni verdi”
Il pensiero dell’ex ingegnere capo del Genio Civile va poi ai commercianti che coraggiosamente stanno sfidando il post covid, la crisi economica, le conseguenze di una città che si spopola. “Operatori economici che sono la spina dorsale della città oggi ne vedono minata la loro stessa sopravvivenza. Vogliamo una città green e vivibile purchè non venga meno sicurezza viaria, sismica e idraulica”.
C’è poi la petizione su Change.org “Fermate i cordoli delle piste ciclabili- no ztl sì parcheggi pubblici di supporto”. A promuovere la raccolta firme è il “Comitato degli esercenti e dei residenti del Centro di Messina”, che lamenta “già insostenibili gravi danni all’economia e alla circolazione stradale della città a causa delle misure adottate dalla Giunta e ancor più da quelle già programmate tipo ZTL, Cordoli, Piste ciclabili incongrue rispetto alla conformazione territoriale e sottrazione inopinata di sempre più parcheggi per i cittadini residenti e consumatori”. La petizione, lanciata il 12 settembre ha raccolto finora 188 firme.
E dall’1 ottobre un tratto del viale San Martino (mica tutto, eh) da piazza Cairoli alla via Santa Cecilia, diventa isola pedonale permanente……(QUI)
La guerra tra Guelfi e Ghibellini della mobilità continua. Alla prossima puntata.