MESSINA- Si va dal “siete una manna dal cielo” a “musica per le nostre orecchie” passando per “intravediamo l’alba” e finalmente è caduto il muro di Berlino di Palazzo Zanca. Il consiglio comunale ha accolto i commissari con un sospiro di sollievo rispetto ad un clima che, soprattutto negli ultimi anni, si era fatto pesante e burrascoso (per usare un eufemismo).
La seduta si è aperta con un minuto di silenzio per esprimere la vicinanza del Consiglio comunale, a nome della città di Messina al popolo ucraino e per ribadire, come ha dichiarato il presidente del consiglio comunale Claudio Cardile, il no alla guerra.
Il commissario straordinario Leonardo Santoro, nel porgere i saluti all’Aula ha ricordato come il mandato sia finalizzato a traghettare il Comune alla prima tornata elettorale utile, che con ogni probabilità sarà il 29 maggio.
“Questa è l’Aula più sacra perché qui converge il volere dei cittadini che hanno dato a voi il mandato per essere rappresentati nel loro pieno ed esclusivo interesse- ha dichiarato il commissario Santoro– Per noi è fondamentale il massimo rispetto per l’autonomia decisionale del massimo consesso. L’auspicio è quello di condurre la città in un’attività di gestione ordinaria amministrativa che faccia tornare il consiglio in piena sinergia sia con la città che con la macchina amministrativa”.
La sub commissaria Mirella Vinci più volte in questi anni, come sovrintendente ai Beni culturali, è intervenuta in Consiglio comunale e nel suo breve saluto ha auspicato il massimo impegno per rapporti sereni con l’obiettivo comune che riguarda il bene della città.
E’ stata poi la volta dei capigruppo che hanno dato il benvenuto alla struttura commissariale esprimendo quasi un sospiro di sollievo corale per il ripristino di un clima più sereno in Aula dopo gli scontri degli ultimi anni.
GAETANO GENNARO (PD) Ci troviamo in una fase delicata, veniamo fuori da un momento buio, mai si era creato un divaricamento così evidente tra consiglio e amministrazione in carica, non per scelta di questo consesso. Il Pd sin dal primo giorno ha cercato di avere responsabilità istituzionale, abbiamo cercato il dialogo, non abbiamo fatto mancare il nostro appoggio mai senza perdere spirito critico costruttivo. Abbiamo adesso un’importante discussione aperta sul Piano di riequilibrio, sul bilancio, ci sono decine di debiti fuori bilancio anche consistenti. Adesso voltiamo pagina
CRISTINA CANNISTRA’ (M5S)- Le vostre dichiarazioni sono musica per le nostre orecchie, non siamo abituati al riconoscimento del nostro ruolo. E’ bello inoltre ascoltare di questa attenzione all’importanza dei servizi essenziali da garantire alla città. Abbiamo perplessità sull’erogazione dei servizi che vengono demandati ad oggi alle partecipate. Il nostro auspicio è che ci sia un controllo attento sull’erogazione dei servizi e sugli obiettivi raggiunti o meno. Finora sono venuti a mancare questi obiettivi
GIANDOMENICO LA FAUCI (Ora Messina)-Il tempo delle chiacchiere urlate è finito, la vostra presenza è una manna dal cielo per noi. Messina deve andare in acque serene. Il gruppo Ora Messina è disponibile a 360 gradi
LIBERO GIOVENI (Fratelli d’Italia): Porto il saluto a nome di tutta la classe dirigente di Fratelli d’Italia della nostra città. Non è vero che questo consiglio ha tirato il freno a mano all’amministrazione De Luca anzi abbiamo garantito la nostra collaborazione. A mancare invece è stato il dialogo istituzionale. Sono numerose le delibere da portare avanti, adesso, e oltre a quelle relative ai bilanci aggiungo anche quelle relative a Messina social city.
GIOVANNI SCAVELLO (Lega)- L’auspicio è che l’inizio di questa gestione consenta alla città di tornare ad una sana normalità. Ci sono state troppe fibrillazioni tra istituzioni e tra istituzioni e popolazione. Abbiamo adesso assoluta necessità di fare chiarezza sul lavoro fin qui fatto e su quello che dobbiamo fare.
SEBASTIANO TAMA’ (Forza Italia)-Attraversare quella porta è molto più che un viaggio per lei. Ogni commissariamento è una sconfitta, una frattura. Più che una pagina politica ultimamente a Messina si è scritto qualcosa di diverso, qui si è costruito un muro di Berlino e non ha giovato alla città. L’obiettivo non è trovare chi ha potere salvifico ma come insieme possiamo individuare le soluzioni.
NELLO PERGOLIZZI (gruppo misto) Nei mesi che ci mancano alle elezioni valuteremo gli atti e non solo le parole. Se la nave sta andando alla deriva la responsabilità è di questo consiglio comunale e non del sindaco. Il consiglio è diventato sordo e ha smesso di collaborare con l’amministrazione. Sui servizi essenziali dissento dalla collega Cannistrà, e porto l’esempio di Atm, di Messinaservizi con alte percentuali di differenziata, Messina social city. Questo non è il momento delle polemiche ma quello di fare quadrato per arrivare alle elezioni.
PIETRO LA TONA (Sicilia Futura). In una democrazia non c’è solo il raggiungimento dei risultati ma anche il modo in cui si raggiungono. Il metodo è importante tanto quanto i risultati. La forma è sostanza e purtroppo in questi anni è mancata spesso la forma. Il comportamento del sindaco è stato un pessimo esempio per i giovani e gli studenti. La demonizzazione e la bullizzazione dell’avversario non deve essere considerata un esempio.
MASSIMO RIZZO (LiberaMe)- Il commissariamento è un momento triste che poteva e doveva essere evitato perché questa gestione commissariale è stata voluta da chi ha usato Messina come trampolino di lancio per altri obiettivi. E’ stato un periodo buio per quanto riguarda i rapporti istituzionali. Un sindaco deve essere leader di una comunità, mirando alla coesione sociale. Siamo convinti che avete colto quel sentimento di gratitudine che l’Aula ha espresso per una ritrovata serenità d’animo. Il commissariamento è l’inizio di una nuova alba e spetta ai cittadini scrivere la nuova pagina.
GIOVAMBATTISTA CARUSO (Bramanti sindaco)-Quest’Aula ha prodotto risultati incredibili, ma l’amministrazione non li ha voluti riconoscere. Invece si è voluto far credere che i risultati ottenuti erano solo frutto dell’opera di una sola persona. Ma non è così, sarebbe riduttivo. Le cose buone sono state fatte insieme.
A conclusione dei saluti da parte dei capigruppo il commissario Santoro ha preso nuovamente la parola ricordando che il mandato del consigliere comunale è quello di portare in Aula la voce dei cittadini che oggi chiedono servizi e di vivere in una città normale.
AULA AUTONOMA E RESPONSABILE
“Non voglio venire meno dal lasciarvi piena titolarità e autonomia perché voi rappresentate i messinesi- ha detto Santoro-La criticità oggi è legata all’assenza di un previsionale approvato che invece c’è per la Città Metropolitana. Le conseguenze sono che, ad esempio, le somme per consentire lo svolgimento del Giro d’Italia nei comuni della provincia ma non per il Comune di Messina. Mi auguro di poter far sì che questo accada ma siete voi a determinare le priorità. Avete piena ed esclusività della responsabilità di agire così come da mandato elettorale”.
I commissari hanno quindi lasciato la seduta che però, come chiarito dal presidente Cardile, non ha potuto subito affrontare le “patate bollenti” perché mancano alcuni pareri.
“La delibera del Piano di alienazione, propedeutica al bilancio è errata e non è stata corretta- ha spiegato Cardile- ed inoltre mancano pareri sia al provvedimento che agli emendamenti”.