“La storia dell’Istituto Mortelle di Messina è molto interessante in quanto è stato punto di riferimento per l’assistenza, la cura e l’attenzione verso i bambini delle famiglie bisognose della città e precursore in Italia per cure anti tubercolosi e per l’assistenza dal punto di vista sociale, economico e culturale dei bambini, come avveniva in quel periodo in molte colonie strutturate per i giovani”. A dichiararlo l’Assessore alla Cultura Enzo Caruso, partecipando nel Salone delle Bandiere al convegno “Istituto Mortelle di Messina, tra passato e presente”, organizzato dallo scrittore non vedente Andrea La Fauci e dal Club Unesco, con la collaborazione dell’istituto Irib Cnr di Messina.
La dott.ssa Santa Schepis del Club Unesco, organizzatrice del convegno, ha sottolineato: “Ci siamo ritrovati oggi a Palazzo Zanca per ricordare la storia dell’Istituto Marino di Mortelle. Una storia impegnata di umanità, generosità ed altruismo verso creature più deboli”. La direttrice regionale dell’American Red Cross Mitzy De Aguilera, collegata in video, ha evidenziato come la Croce Rossa americana in quel periodo “sia stata sempre vicina alla città di Messina e abbia svolto in più occasioni un ruolo fondamentale per supportare l’assistenza ai bimbi messinesi che avevano bisogno di cure e assistenza”.
Toccante l’intervento di Andrea La Fauci, organizzatore dell’evento e scrittore non vedente che ha realizzato l’opera “Una terra di laghi e di mare, una riviera, le sue colline… e la storia continua”, dalla quale sono stati tratti numerosi episodi storici sull’Istituto Marino. “Devo innanzitutto ringraziare – ha affermato La Fauci – il mio amico prof. Renato Fasanella, nipote del cavaliere Giovanni Guttarolo, uno dei proprietari degli appezzamenti di terreno dove poi è sorto l’Ospizio di Mortelle di Messina, perché è stato lui a raccontarmi la storia dell’Istituto e a spingermi poi a scriverla nel libro. Nel 1915, quando iniziò la prima guerra mondiale, la Croce rossa americana realizzò una tendopoli con un ospedale-infermeria da campo. I militari feriti venivano portati qui per essere curati, finita la guerra il direttore di allora dell’Ospedale Piemonte di Messina, il prof. Domenico Faucello, pensò di realizzare un Centro per assistenza dei bambini della città e contattò il cavaliere Giuseppe Bosurgi, che a sua volta chiese alla Croce Rossa americana di non portare via le attrezzature da campo esistenti per permettere loro di continuare a curare i bambini che avevano bisogno di assistenza perché malati di tubercolosi o altre patologie. La Croce Rossa americana acconsentì e fu ben contenta di donare queste strutture alla città di Messina. Auspico che altre importanti opere e strutture che si trovano nella zona nord della città possano essere rivalutate, che si investa per riammodernarle, metterle in sicurezza e dare possibilità di lavoro ai nostri giovani. Per questo motivo ho consegnato all’Assessore un mio progetto, dal quale se vorrà, potrà prendere alcuni spunti per il rilancio della città.
La Fauci ha poi ringraziato quanti hanno contribuito all’evento dalla prof.ssa Julia Anne Creswick ad Andrea Cingotta, l’ingegnere Giovanni Pioggia, il giornalista della Gazzetta del Sud Nuccio Anselmo, Enzo Rando, Emilia Caliri e Gaetano Chisari.
“In seguito – hanno ricordato Giovanni Pioggia e Antonio Andrea Arnao dell’Irib Cnr di Messina – sempre grazie all’opera meritoria di Bosurgi e della moglie Adriana Caneva, la struttura si è ampliata ed è diventata una delle migliori in Italia dove si eseguivano terapie all’avanguardia come riconosciuto in ambito europeo. L’Ospizio Marino, così, si rivelò una sorta di clinica all’aperto, con una farmacia naturale al suo servizio. Si praticava la talassoterapia, con bagni e docce di acqua di mare; l’elioterapia, con esposizione al sole di tutto o di parte del corpo, il resto protetto all’ombra di apposite tende. Anche oggi grazie all’Irib Cnr di Messina si continuano a realizzare ricerche all’avanguardia per i bambini autistici, che rappresentano un fiore all’occhiello in tutto il Paese”.
Durante il convegno sono intervenuti anche la prof.ssa Paola Radice Colace, ordinaria di Filologia Classica all’Università degli Studi di Messina; Lalace Ranieri Guttarolo, nipote del cavaliere Giovanni Guttarolo, proprietario di una parte consistente di appezzamento di terreno dove è stato costruito l’ospizio Marino di Mortelle; Adriana Bosurgi, erede della famiglia Bosurgi Caneva, fondatori dell’Ospizio Marino. Moderatore dell’incontro è stato il giornalista Domenico Interdonato, presidente regionale Ucsi.