Le risposte che i deputati messinesi attendevano non sono arrivate. L’allarme riguarda circa 150 operatori sanitari dell’emergenza covid ai quali non è stato prorogato il contratto (scaduto a fine giugno). A chiedere chiarezza all’Asp di Messina è stata per prima Elvira Amata, capogruppo FdI all’Ars che ha presentato un’interrogazione sulla vicenda. Sullo stesso tenore anche l’intervento del capogruppo di Forza Italia all’Ars Tommaso Calderone e il deputato del M5S Antonio De Luca e il segretario cittadino del Pd Franco De Domenico.
La problematica, soprattutto in un momento di rialzo della curva epidemica ed a ridosso della “scongiurata” chiusura dell’hub in Fiera, è finita all’attenzione della Commissione Ars sanità. All’ordine del giorno oggi il caso Messina e l’audizione del direttore amministrativo dell’Asp Caterina Di Blasi. A quanto pare però l’allarme resta.
Le risposte non sono state esaustive, oggi, e la presidente della Commissione Margherita La Rocca Ruvolo ha chiesto che ai quesiti posti da Elvira Amata venga data una risposta scritta.
Il mancato rinnovo del contratto libero professionale riguarda circa 150 operatori sanitari, nell’ambito dell’emergenza Covid19, tra tecnici della prevenzione, psicologi, assistenti sociali e biologi impegnati nei tamponi a tappeto e psicologi.
“La questione relativa al personale impegnato nella gestione dell’emergenza Covid – ha detto Amata – è di competenza della direzione amministrativa, che deve fornire indirizzi al settore del personale sulle necessità. Dunque, è indiscutibilmente ascrivibile alle competenze del direttore amministrativo dell’Asp Messina Caterina di Blasi. Non è stata compiuta alcuna analisi del fabbisogno delle figure essenziali e le indicazioni regionali dicono che va mantenuta una struttura che tenga conto del calo dei contagi ma pronta a fronteggiare la ripresa pandemica, quello che sta succedendo in Sicilia ormai da qualche settimana. Nel frattempo, per tutta risposta Asp Messina ha tagliato prima il monte-ore e poi anche le figure professionali. Rimodulando sia l’orario che il corrispettivo si sarebbe potuto mantenere un monte-ore più elevato per tutti. Inoltre non si comprende la ragione per cui si è data priorità ai collaboratori amministrativi e non alle figure tecnico sanitarie“.
La capogruppo di Fratelli d’Italia aveva sperato su risposte chiare ed esaustive sulla vicenda nel corso dell’audizione ma a quanto pare non sono arrivate al punto che sia la Amata che la presidente di Commissione hanno chiesto che vengano messe per iscritto.
“Mi auguro che il direttore generale Asp Bernardo Alagna e il commissario emergenza Covid Messina Alberto Firenze possano nel più breve tempo possibile fornire per iscritto le risposte agli interrogativi posti- commenta Amata- Il dato di fatto è che non si possono in questa fase così delicata, con i contagi in crescita, gettare a mare figure sanitarie a mio avviso indispensabili, a difesa della popolazione dall’emergenza Covid ancora in atto. Ritengo che Asp Messina debba rivedere tutto”.