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Messina Social City, la festa di 148 lavoratori: dal precariato al tempo indeterminato

martedì 9 Agosto 2022

Ci sono sorrisi che racchiudono un mondo, storie. Un tempo c’erano le cooperative, il “ricatto” del lavoro, il precariato eterno come arma. Oggi ci sono i sorrisi. Quelli di chi, magari dopo 20 anni, può mettere su casa e accendere un mutuo, chi è entrato nel 2019 senza farsi troppe illusioni e invece oggi firma un contratto a tempo indeterminato.

E’ stata molto più di una firma quella dei 148 lavoratori di Messina Social City che da ieri hanno un contratto a tempo indeterminato. Ed a guardarli, in una città in cui il precariato andava a braccetto con il clientelismo, sono anche gli altri, quelli che firmeranno prossimamente con la consapevolezza che il lavoro è dignità.

Alla “cerimonia” per la contrattualizzazione a tempo indeterminato erano presenti il sindaco Federico Basile, l’Assessore alle Politiche Sociali Alessandra Calafiore, la Presidente di Messina Social City Valeria Asquini unitamente alla governance dell’Azienda Speciale che si occupa dei servizi socio-assistenziali, socio-educativi e di supporto familiare.

Quando, nel 2019, nacque la MSC, chiudendo la stagione delle cooperative che hanno tenuto al laccio centinaia di lavoratori, non sono mancate le polemiche.

Tre anni dopo c’è una realtà diversa e la serenità economica per tante famiglie oltre che un servizio gestito senza passare dagli “umori” e dai collegamenti partitici con le coop, divenute bacini di assunzioni non sempre secondo le reali esigenze dei cittadini. Oltre alle stabilizzazioni c’è la cosiddetta “long list” alla quale attingere per le nuove esigenze, con una serie di figure specializzate. La long list è scaduta e sarà riaggiornata nei prossimi giorni, ma il percorso che fin qui ha fatto la MSC porta chi fa parte dell’elenco ad avere speranze concrete per il futuro.

Oggi – ha spiegato il sindaco Basile – sono io a certificare l’intuizione di un percorso iniziato nel 2018 dal Sindaco De Luca, ed io allora ero suo esperto, che già dalla sua campagna elettorale pensò ad un nuovo sistema per la gestione dei servizi sociali. Intuizione, forse unica in Italia, supportata da chi in quegli anni ha creduto in questo progetto con il Salva Messina e che oggi ci vede protagonisti con il Rilancia Messina. L’Azienda Speciale Messina Social City, a distanza di tre anni, non solo ha dato le risposte attese dalla cittadinanza in termini di servizi, affidabilità e continuità, ma con quest’ulteriore passaggio diventerete ancora più parte integrante di una realtà che, partendo da zero, è cresciuta tanto ed ora programma nuovi step di crescita in termini di servizi e di risposte al cittadino. Grazie per il lavoro che fate ed in bocca al lupo perché da domani il vostro impegno sarà ancora maggiore”.

Altrettanto soddisfatta l’assessore ai servizi sociali Alessandra Calafiore, che con la precedente amministrazione ha avviato il percorso che ha portato a questi risultati.

E’ un giorno importante – ha aggiunto l’Assessore Calafiore – perché si pone in continuità con il lavoro svolto dall’Amministrazione De Luca. Il 18 dicembre del 2018 fu costituita la Messina Social City e dal 1 marzo 2019 partirono i servizi; abbiamo assunto quindi impegni precisi attraverso atti amministrativi che stiamo portando avanti. Questa è la seconda fase in cui si danno risposte ai nostri utenti e poi a chi lavora ogni giorno con impegno e dedizione. Siamo contenti perché portiamo avanti un percorso già tracciato, nel segno della continuità ed in attesa di prossimi e altrettanto stimolanti risultati”.

La Presidente dell’Azienda Speciale Messina Social City Valeria Asquini ha concluso gli interventi, spiegando che: “Sono davvero emozionata ad essere qui per la seconda volta in soli tre anni con l’Amministrazione Basile in continuità di un lavoro iniziato dalla Giunta De Luca per sancire un diritto inalienabile, che è quello di dare dignità professionale a molti operatori che tutti i giorni svolgono un lavoro difficile e delicato, ma anche prezioso, dando voce a chi non ha voce e speranza a chi non ne ha”.

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