I malumori sono diventati mal di pancia. E poi scosse di terremoto. Le candidature per le presidenze delle circoscrizioni sono diventate il terreno minato per il centrodestra. I nomi scelti hanno provocato scossoni all’interno dei partiti. E alla fine c’è chi ha sbattuto la porta, come Lino Cucè, storico presidente della terza circoscrizione nonchè unico presidente uscente di Forza Italia e vice coordinatore provinciale del partito. La sua mancata conferma per la candidatura alla presidenza, in quota Matilde Siracusano, ha spinto Cucè a presentare le dimissioni ed a lasciare il partito.
Al suo posto la coalizione ha indicato Alessandro Cacciotto (Fratelli d’Italia), fortemente voluto da Elvira Amata. Ma il “cambio” di nomi e il fatto che a Forza Italia sia andata la designazione per il quarto quartiere con un candidato di area Calderone rispetto all’uscente Alberto De Luca, meloniano, ha comportato un effetto a catena.
Già perché la presidenza della quarta municipalità interessava a Fratelli d’Italia, all’uscente Alberto De Luca che ha deciso di non ricandidarsi ma di lasciare spazio a Francesco Arnone, anche lui meloniano. Ma il quadro di indicazioni consegnato alla stampa assegna il quarto quartiere a Tommaso Calderone con la candidatura di Nicola Lauro. Fratelli d’Italia per l’appunto ha avuto la terza con Cacciotto.
Così ad infuriarsi non è stato soltanto Lino Cucè, che ha sbattuto la porta, ma anche il gruppo di Fratelli d’Italia che hanno mal digerito sia la “perdita” della presidenza al quarto che la designazione al terzo di un consigliere di quartiere, Cacciotto, che è arrivato nel partito nel settembre del 2020 con il gruppo Gioveni (che nel 2018 era candidato nel Pd). Sulla graticola c’è Elvira Amata. La contro offensiva prevede la predisposizione di liste autonome nella quarta circoscrizione, con Arnone presidente in chiara opposizione al candidato della coalizione. L’alternativa potrebbe interessare a quanti, nella coalizione di centrodestra, non intendono votare il nome indicato dal capogruppo Ars di Forza Italia, Tommaso Calderone.
Insomma si apre una breccia nella coalizione che diventa rischiosa e lascerà strascichi. Troppi scontenti potrebbero cadere in “tentazioni elettorali”. Soprattutto è chiaro che se il vice coordinatore provinciale di Forza Italia Lino Cucè sbatte la porta, non resterà “senza casa” a lungo. Le sorprese sono dietro l’angolo.