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“Messinambiente” sull’orlo del baratro, occupato il Consiglio comunale

mercoledì 18 Gennaio 2017

I lavoratori di Messinambiente non ce la fanno più. Il fallimento della società che si occupa di raccolta rifiuti è alle porte, stamattina hanno occupato Palazzo Zanca, sede del Consiglio comunale messinese, supportati dai rappresentanti sindacali di Fp Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti. L’udienza fallimentare è fissata per l’8 febbraio ma ancora la nuova società voluta dal Comune che dovrebbe prendere il suo posto – Messinaservizi Bene Comune – non è attiva. La preoccupazione è viva, per un futuro incerto, forse inesistente. I sindacati annunciano che i lavoratori continueranno la protesta a oltranza se l’amministrazione non prospetterà delle soluzioni.

Prendete tutto il tempo che vi serve per esaminare le carte ma non c’è più tempo da perdere perché la situazione è gravissima” ha detto la segretaria della Fp Cgil, Clara Crocè, che si erge a paladina dei lavoratori ai quali dà voce. “Abbiamo perso tre anni, non intendiamo concedere un secondo di più. Non addebitiamo colpe ma adesso che la spada di Damocle del fallimento pesa su cittadini e lavoratori non consentiremo che si perda ancora tempo. Avete approvato il Piano Aro – continua rivolgendosi ai membri del Consiglio –  e siamo stanchi di fare concertazioni che già abbiamo portato avanti in quell’occasione. Staremo qui a oltranza – conclude – E che nessuno pensi che si possa privatizzare il settore“.

messinambiente-300x169L’assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua è stato incalzato dal consiglio comunale e ha lodato la presenza dei dipendenti di Messinambiente, rivolgendosi personalmente a loro. “Siate sempre presenti per evitare che qualcuno filtri informazioni errate di parte o di partito. Quest’amministrazione ha fatto tutto alla luce del sole; non voglio partecipare al gioco al massacro, ho la schiena dritta, non mi piego e nessuno mi tira dalla giacchetta”.

Ialacqua si scaglia contro “chi in 15 anni, ha creato 60 milioni di debito”, sostenendo come sia lo Stato a chiedere il fallimento della società e auspicando un intervento regionale sulla gestione dei rifiuti. “La Srr è una bufala messa in campo dalla Regione per creare un altro buco come le Ato. Non mi piego a pressioni per fare assumere persone in una Srr che non ha nessuna sostenibilità economica”, continua l’assessore sottolineando la proposta del Piano Aro del novembre 2014. Le tempistiche sono strette, vista la scadenza dell’8 febbraio, “c’è il pressing della Regione che minaccia il commissariamento, il 31 gennaio scade la proroga dell’Ato3 e il 30 giugno quella di Messinambiente”.

La presidente del Consiglio comunale Emilia Barrile ricorda come qualsiasi pressione sia vana e come sia importante arrivare presto ad una soluzione. La Barrile promette un tavolo già domani in cui cominciare una seria programmazione con amministrazione e sindacati, anche perché – ricorda – il problema dei rifiuti è di tutti”.

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