Basterà la figura “soft” e per alcuni al limite del soporifero, di Fabrizio Micari al centrosinistra per recuperare il gap di partenza con gli avversari che sia preannuncia consistente?
Crocetta resterà in campo? O si ritirerà? Il presidente della Regione ha già proposto a un paio dei suoi assessori di andare in lista in occasione delle elezioni del prossimo 5 novembre, e continua a sfornare manifesti. Oggi e a Roma per incontrare Renzi e domattina terrà una conferenza stampa a Palermo. Il ticket con Micari, che qualcuno avrebbe timidamente proposto, sembra lontano e non convince.
Micari parla a voce bassa e propone una narrazione consueta e già vista. Accenna a “una progressiva evoluzione di passaggi che si sono verificati” e dà “conferma della disponibilità a partecipare a questa competizione”.
Da dove è uscito dunque il presunto uomo della provvidenza che improvvisamente ha smesso di fare litigare (eufemismo) Il Pd?
Negli ambienti universitari accennano a una sua innata capacità nelle scelta dei tempi. Successe quando divenne preside della Facoltà di Ingegneria (2010) e poi nella corsa per il rettorato palermitano (2015). Un modo forse discreto ed elegante per dire che è uno che ha fortuna, dote che non guasta in politica. Circostanze certo, ma anche una forte capacità a farsi trovare disponibile con gli appuntamenti che contano.
“Le ragioni della mia candidatura – ha spiegato ieri– risalgono al lavoro degli ultimi anni comune denominatore progetto per creare condizioni di crescita e sviluppo per i nostri giovani. Dobbiamo rendere possibile il loro futuro”
Non un semplice ammiccamento verso il concetto giovani = fattore di sviluppo, ma l’attestazione di un feeling che non è mai mancato tra Micari e i giovani universitari siciliani, testimoniato da rapporti che nel tempo hanno anche contribuito alla sua elezione.
Ieri la segreteria regionale del partito Democratico si è posta concretamente il problema del destino politico di Crocetta, dando il via libera di fatto al rettore palermitano. Nell’estate dei ticket e degli endorsement, dove la “staffetta” è andata in pensione e il tandem corre lento, uno come Micari avrà il problema di farsi conoscere in fretta dai siciliani.
Non è un caso che Alfano pensa di mettergli accanto un esponente della Sicilia orientale, possibilmente di Catania e che fa magari l’europarlamentare, magari a parziale risarcimento per il numero di settimane in cui è stato in testa a tutte le hit parade delle possibili candidature centriste.
La strada per Micari appare lunga e complicata. Per il centrosinistra pure.