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L'intervento del questore

Migranti, sbarchi no stop a Lampedusa: isolani in protesta

sabato 16 Settembre 2023
foto d'archivio

Momenti di tensione all’hotspot di Lampedusa dove centinaia di migranti, stanchi di aspettare il loro turno per il trasferimento, hanno iniziato a protestare. Polizia e Croce Rossa hanno spiegato che verranno trasferiti quasi tutti.

Attualmente Sono 502 i migranti sbarcati, a partire dalla mezzanotte, a Lampedusa. Tre i natanti, partiti da Sfax e da Zwara, che sono stati agganciati da una motovedetta della Guardia di finanza. I gruppi, fra cui un totale di 14 donne, hanno riferito di essere originari di Egitto, Siria, Sudan, Guinea, Camerun e Costa d’Avorio.

All’hotspot di contrada Imbriacola ci sono, al momento, 2.796 ospiti. Su disposizione della Prefettura di Agrigento, nelle prossime ore la polizia inizierà a scortare 400 degli ospiti al porto, verranno imbarcati sul traghetto di linea Galaxy per Porto Empedocle. Sono in corso di pianificazione poi, per il pomeriggio e la serata, altre partenze.

“Sono circa 2.500 le persone presenti in hotspot stamattina. Volontari e Operatori della Cri stanno continuando incessantemente a garantire beni di prima necessità e prima accoglienza. La situazione al centro di Contrada Imbriacola è governata come sempre da quello che per noi è un principio ineludibile, l’umanità che contraddistingue l’operato di tante e tanti volontari che a Lampedusa, ma non solo, sono impegnati a sostenere e aiutare le persone migranti che sbarcano ma anche le comunità locali”. Lo rende noto la Croce rossa italiana. “Lampedusa ce la farà anche questa volta a essere esempio di quell’Italia – conclude la nota – che sa essere luogo che onora la propria storia, che è fatta anche di quel volontariato operoso e amico della speranza di vita”.

Visti i massicci arrivi a Lampedusa, però, il governo tedesco vuole continuare ad accogliere volontariamente migranti dall’Italia attraverso il meccanismo di solidarietà interrotto di recente. Lo scrive l’agenzia tedesca Dpa segnalando una dichiarazione fatta ieri sera in tv dalla ministro dell’Interno federale, Nancy Faeser: le procedure di accoglienza volontaria erano state sospese “perché l’Italia non ha mostrato alcuna volontà di riprendersi persone attraverso la procedura di Dublino”; ma, ha subito aggiunto, “ora, naturalmente, è chiaro che adempiamo anche al nostro obbligo di solidarietà”.

LE PROTESTE

Un centinaio di lampedusani, con il vice sindaco Attilio Lucia (Lega) in testa, hanno bloccato via Vittorio Emanuele, all’incrocio con via Ariosto. Interrotto il traffico verso il municipio, con diverse auto incolonnate e anche un’autogrù. La protesta è esplosa

Attilio Lucia

quando fra gli isolani si è diffusa la notizia che nell’ex base militare Loran verrà creata una tendopoli e che sul traghetto di linea che arriverà fra poco al porto ci sono mezzi e attrezzature dell’Esercito.

Come atto di distensione e collaborazione, i lampedusani hanno lasciando passare il camion, con autogru, pedane di bottigliette d’acqua e cornetti, ma gli animi rimangono infuocati. A tutti i commercianti è stato chiesto di abbassare le saracinesche e scendere in piazza, così come sono state invitate le famiglie con i bambini piccoli e gli anziani. Il sit-in, sotto il Comune, va avanti e gli isolani si sono dati appuntamento, per le 17,30, al porto per una nuova manifestazione.

“Adesso basta, adesso basta, adesso basta!” è l’urlo dei manifestanti lungo la via Vittorio Emanuele: “Lampedusa non può più sopportare tutto questo, non ce la possiamo fare”; “Lampedusa è nostra e non del governo o dell’Unione europea”. A comporre il corteo ci sono anziani, ma anche tanti giovani e donne con bambini in braccio. “Da oggi Lampedusa dice basta – urla il vice sindaco, che indossa la fascia tricolore -. I lampedusani sono stanchi, da oggi basta. Basta! Questa non è accoglienza, Lampedusa non può accogliere 200mila migranti. Lampedusa libera”. E arriva un applauso scrosciante. Il Governo deve mettere due navi in rada – continua il vicesindaco -. Il sindaco è da 9 mesi che lo chiede e ripete, Lampedusa deve essere bypassata. Questo è un governo fallimentare”.

I manifestanti si stanno muovendo verso Capo Ponente per bloccare la realizzazione della tendopoli: “Andiamo in massa – urla al microfono Giacomo Sferlazzo del movimento Mediterraneo Pelagie, che per giorni ha tenuto un sit-in davanti al municipio -. Spostiamoci tutti perchè non deve essere creata nessuna tendopoli, altrimenti tutti abbandoneremo l’isola”. Si sta decidendo come organizzarsi perché il blocco stradale in via Vittorio Emanuele, nei pressi del Municipio, dovrà essere mantenuto, secondo gli organizzatori della protesta. “La situazione è gravissima, si vogliono prendere l’isola. Chiamate i parenti, gli amici, la situazione è gravissima. Salviamo casa nostra, salviamola”, urla Sferlazzo.

IL CHIARIMENTO DEL QUESTORE

Pronto l’intervento del questore di Agrigento, Emanuele Ricifari, che in viva voce ha telefonato a uno dei manifestanti, Giacomo Sferlazzo, spiega che “non si tratta della creazione di un nuovo hotspot, che invece è in fase di realizzazione a

Porto Empedocle. Lampedusa è stata esclusa totalmente dal prefetto Valerio Valenti e dal prefetto di Agrigento Filippo Romano per la nascita di nuove strutture d’accoglienza” rassicura.

“Queste tende che verranno portate sull’isola sono per noi. Non abbiamo dove far dormire il personale, abbiamo

manuele Ricifari

bisogno quando c’è un fatto di questo genere di molto più personale”, ha spiegato il questore. Ricifari ha garantito il suo arrivo sull’isola per domattina e un incontro con gli isolani nella piazza della chiesa di San Gerlando. Non vogliamo gravare su Lampedusa che è già sovraccaricata. Una situazione che pesa anche su di noi – ha sottolineato il questore – . E’ meglio avere questa gente a Porto Empedocle per sgravare l’isola, riducendo gli sbarchi. Ieri, così come nei giorni scorsi, le navi militari hanno fatto da schermo e hanno raccolto ogni giorno 800-1000 persone che non sono arrivate sull’isola, portandole direttamente o a Pozzallo o a Messina o a Reggio Calabria. Al momento abbiamo 1.600 persone a Porto Empedocle”. Ad ascoltare le parole del questore centinaia di isolani che, tramite Sferlazzo, hanno invitato il questore a recarsi a Lampedusa.

“Vi chiedo di lasciare passare i mezzi perché, teoricamente, quello che avete fatto stamattina è un reato”. ha intimato ai lampedusani assiepati lungo via Vittorio Emanuele che hanno risposto con urla e a fischi. Un comportamento che ha mandato su tutte le furie il questore. “Se non mi ascoltano, li faccio sgombrare – ha detto il questore -. Vi chiedo l’educazione e la civiltà che hanno mostrato altri lampedusani in questi giorni, per cui il mondo vi sta applaudendo”.

AGGIORNAMENTI

Aggiornamento ore 12:10. Il camion, con autogru, pedane di bottigliette d’acqua e cornetti, è stato fatto passare pochi minuti dopo la telefonata con il questore di Agrigento, Emanuele Ricifari: i lampedusani hanno sgomberato il blocco stradale creato fra le vie Vittorio Emanuele e Ariosto. “Il gesto di fare passare il camion è stato un piccolo segnale di distensione – ha detto Giacomo Sferlazzo del movimento Mediterraneo Pelagie -. Siamo qui per bloccare le tende e se dal caso andiamo a Ponente perché il nostro obiettivo è bloccare la tendopoli. Questo blocco è stato un primo segnale per far capire che siamo disposti anche a gettarci sotto i camion per bloccare la tendopoli. Non abbiamo paura del questore, della Meloni, della Von der Leyen, vengano in piazza a parlare con noi. Resteremo qui finché l’isola non verrà svuotata e bypassata affinché possa respirare e la popolazione possa essere tranquilla e non più martoriata”.

Sempre al microfono è stato lanciato, tanto da Sferlazzo quanto dal vice sindaco Attilio Lucia, un appello: “Tutta la popolazione deve prendere coscienza della gravità della situazione perché qualcuno ancora pensa che la situazione possa essere gestita. Noi siamo per la pace, siamo per la pace”. La gente nella piazza, dove sorge l’obelisco, ha applaudito.

A tutti i commercianti è stato chiesto di abbassare le saracinesche e scendere in piazza, così come sono state invitate le famiglie con i bambini piccoli e gli anziani. Il sit-in, sotto il Comune, va avanti e gli isolani si sono dati appuntamento, per le 17,30, al porto per una nuova manifestazione.

E’ ripresa intanto la rimozione di barchini e barconi che erano abbandonati, dopo i numerosi sbarchi degli scorsi giorni, fra molo Favarolo e la costa del lungomare del Porto nuovo. In azione, per ripulire le aree, ci sono operai ed autogrù di un’impresa che è stata appositamente incaricata. A monitorare che tutto venga fatto al meglio, evitando situazioni di inquinamento, anche la Prefettura di Agrigento.

Aggiornamento ore 12:22. Altri 10 sbarchi a Lampedusa, per un totale di 502 migranti, in meno di due ore. Da 38 a 79 le persone a bordo, originarie di Camerun, Burkina Faso, Mali, Guinea, Nigeria e Senegal. Le operazioni di soccorso sono state effettuate dalle motovedette della Capitaneria di porto e della Guardia di finanza. Salgono a 13 gli sbarchi a partire da mezzanotte. Molti dei migranti arrivati sono ancora su molo Favarolo in attesa di essere portati all’hotspot.

 

Aggiornamento ore 12.32.  Momenti di tensione all’hotspot di Lampedusa dove centinaia di migranti, stanchi di aspettare il loro turno per il trasferimento, hanno iniziato a protestare. Polizia e Croce Rossa hanno spiegato che verranno trasferiti quasi tutti. In mattinata sono stati trasferiti 780 migranti con un catamarano che sta viaggiando verso Pozzallo e 400 con il traghetto di linea Galaxy. La polizia, al momento, sta chiamando altre 800 persone che verranno spostate nelle prossime ore.

 

Aggiornamento ore 13:10. Un uomo, fra gli ultimi migranti sbarcati a molo Favarolo, è stato portato al Poliambulatorio perché ha più ustioni sul corpo. Non è in gravi condizioni, ma ha bisogno di assistenza medica. Era su un barchino, partito da Sfax alle ore 2 di ieri, con altri 36, fra cui 10 donne e 2 minori, sedicenti marocchini e sudanesi. Questo gruppo ha riferito d’aver pagato da mille a duemila euro a testa per la traversata.

Aggiornamento ore 13:37. Una Fiat Panda bianca, con megafono, sta girando lungo le vie di Lampedusa per invitare la gente “a partecipare alla manifestazione che si terrà, alle ore 17,30, al porto vecchio”. “Uniti saremo più forti – viene urlato – . Dobbiamo bloccare il montaggio della tendopoli all’ex base Loran, le cui attrezzature sono sulla nave. Venite tutti, – viene lanciato l’appello – né va del futuro della nostra isola e dell’intero Paese”.

Sono 2.236 i migranti presenti nell’hotspot di contrada Imbriacola, a Lampedusa. Stamani sono state già trasferite 1.540 persone, le ultime (800) sul traghetto Galaxy che sta facendo rotta verso Porto Empedocle. Nel pomeriggio e la serata è previsto il trasferimento di altre 960 persone: 150 con il traghetto Cossyra che partirà alle 20,40; 170 con la nave Tremiti che mollerà gli ormeggi alle 22,30 e in nottata altri 640 con la nave dedicata al trasferimento Paolo Veronese che partirà da Cala Pisana. Oggi saranno complessivamente spostati 2.540 migranti che lasceranno l’isola. L’obiettivo di prefettura di Agrigento e polizia è quello di continuare ad alleggerire la struttura di primissima accoglienza.

Aggiornamento ore 15:25. La Geo Barents, la nave di Medici senza frontiere per la ricerca e il soccorso dei migranti, ha soccorso complessivamente 330 persone nel Mediterraneo Centrale. Lo rende noto la ong su X sottolineando che sono 8 i barchini soccorsi sotto il coordinamento delle autorità italiane. Le operazioni sono ancora in corso.

Aggiornamento ore 15:34. Completato il collocamento di 8 donne, anche incinta, e bimbi piccoli al seguito, all’ex convento adiacente alla chiesa Madre di Porto Empedocle (Agrigento). Donne e bambini non potevano restare alla tensostruttura dell’area portuale dove sono state trasferite da Lampedusa. La responsabile dell’ex convento ha fatto sapere che gli ospiti potranno restare solo 24 ore. La Prefettura di Agrigento si sta dunque muovendo per trovare posti disponibili, tanto nell’Agrigentino quanto nel resto dell’isola, per trovare posti disponibili accoglienza. Non è esclusa, qualora l’arcivescovo di Agrigento, monsignor Alessandro Damiano, desse l’ok una permanenza più lunga.

Aggiornamento ore 15:57. Sarà un’area logistica per gli operatori di governo quella che dovrebbe essere creata nell’ex base Loran di Lampedusa: la tendopoli che gli isolani stanno, con veemenza, contestando. A spiegarlo, tentando di fare ulteriormente chiarezza, è il questore di Agrigento, Emanuele Ricifari che non sapeva, almeno fino ad ieri, di cosa effettivamente si trattasse. “Sull’isola, abbiamo bisogno di spazi per lavorare, conservare materiali e attrezzature, e l’Esercito li sta apprestando” ha detto Ricifari. Intanto, alle 17,30, al porto, i lampedusani – temendo che venga creata una tendopoli per migranti – faranno una nuova, pacifica, manifestazione.

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