Mentre la Commissione Liquidatoria prosegue il suo impegno per il risanamento del Comune di Taormina dal dissesto finanziario, si conferma intanto la criticità dei cittadini che restano nel limbo dei mancati pagamenti e non hanno inteso procedere ad effettuare i pagamenti delle bollette.
L’Agenzia delle Entrate ha trasmesso al Comune di Taormina il ventesimo avviso dall’inizio di questo anno, ad oggi, riguardante cittadini che si sono resi sin qui irreperibili. In questo ennesimo avviso di deposito di atti nella casa comunale c’è un elenco di altri 30 contribuenti per i quali si è verificata l’impossibilità di effettuare la notifica degli atti di competenza da parte dell’agente della riscossione.
Negli anni si sono accumulati, com’è noto, circa 30 milioni di tributi non pagati nei confronti della casa municipale e la Commissione Liquidatoria si sta occupando, nell’ambito del dissesto, dei debiti e crediti dell’ente maturati alla data del 31 dicembre 2020. Lo scenario che si prospetta, nonostante la riscossione coattiva in atto stia procedendo con efficacia, è quello comunque di una oggettiva difficoltà, o forse è meglio dire l’impossibilità, di recuperare la gran parte di quei 30 milioni in quanto in diversi casi si parla di società che non operano più ne territorio di Taormina ed hanno dichiarato il fallimento. Ci sarebbero, insomma, parecchi crediti non più esigibili e già in partenza sono stati quantificati circa 10 milioni di euro già andati in fumo.
La Sogert Spa – la società incaricata per la riscossione coattiva – si sta concentrando sulla parte ancora esigibile ed è un ambito che fa riferimento a circa 6 milioni di euro. Le notifiche e le relative procedure sinora avviate riguardano l’Imu emessa nel 2018 e 2019, relativamente ad anni d’imposta che vanno dal 2012 al 2017 per un importo complessivo di 5 milioni 740 mila euro. E c’è poi la Tari emessa nel 2018-2019, per gli anni d’imposta 2015-2016-2017 per un importo complessivo di 321 mila 993 euro.
Il dato incoraggiante è che, comunque, diversi operatori economici, temendo il blocco del conto in banca, si stanno affrettando ad effettuare delle rateizzazioni dei pagamenti, in alcune circostanze arrivando a chiedere “l’accertamento con adesione”, prima ancora dell’avviso di accertamento.