La Fondazione the Brass Group vuole ampliare gli “archivi musicali del secondo novecento” e fa un appello agli amanti della musica.
Si sa che il Jazz è nato in Sicilia e recuperare la memoria vissuta è importante per la società e la cultura. La musica è una fonte di informazioni storiche, un prezioso strumento per la ricostruzione di avvenimenti, usanze ed emozioni.
L’appello
Durante gli oltre quattromila concerti, giornalisti, fotografi e amanti della musica hanno sempre documentato gli eventi che hanno permesso una raccolta testuale e fotografica importante.
Ed è a questi che il Centro Studi della fondazione si rivolge e attiva una richiesta spontanea aperta a tutti coloro che abbiano conservato, raccolto, ereditato, ritrovato foto, video, poster, registrazioni sonore e autografi relativi alle attività concertistiche realizzate tra il 1974 e il 2014.
Per ogni donazione o prestito temporaneo, in accordo con l’ufficio biglietteria, il Brass metterà a disposizione un biglietto per assistere ad un concerto.
Il Brass Group
Istituito nel 1974 da Ignazio Garsia come gruppo di ottoni, è l’unico ente italiano di produzione di musica jazz. La sua “Orchestra Jazz Siciliana” è una delle più importanti al mondo. Inoltre, è l’unico ente italiano di produzione di musica jazz.
Il Brass Group ha permesso di arricchire culturalmente l’Isola con i suoi innumerevoli spettacoli, ospitando i maggiori protagonisti della storia della musica afroamericana e non solo.
Tra i tanti artisti ospitati vi sono: Toshiko Akijoshi, Carla Bley, Francy Boland, Bob Brookmeyer, Billy Childs, Eumir Deodato, Peter Erskine, Gil Evans, Frank Foster, Paul Jeffrey, John Lewis, Mel Lewis, Vince Mendoza, Bob Mintzer, Pete Rugolo, Bill Russo, Gunther Schuller, Martial Solal, Clark Terry, Bob Wilber e Ernie Wilkins.
E tra i solisti, Patti Austin, Wayne Bergeron, Stefano Bollani, Lester Bowie, Natalie Cole, Rachel Ferrell, Paolo Fresu, Tony Hadley, Jane Monheit, Renèe Olstead, John Pizzarelli, Dianne Reeves, Sam Rivers, Arturo Sandoval, Archie Shepp, Diane Schuur, Toots Thielemans, Carol Welsman e Phil Woods.
L’archivio
Molte performance sono state registrate per gli “Archivi sonori” della fondazione, ma solo un decimo è stato digitalizzato per la fruizione.
Il Brass ha già attivato l “Archivio fotografico” grazie alla donazione delle immagini di Luigi Giuliana con pellicole in bianco e nero e di Lucio Forte in digitale.