“Per venti anni il bilancio è stato approvato a marzo, aprile o maggio. Quest’anno, per la prima volta, va in Aula per essere approvato senza ricorso all’esercizio provvisorio“. A Nello Musumeci non fa paura l’assenza di una maggioranza vera e propria all’Ars che sostenga il suo governo. Il Presidente della Regione è convinto di potere chiudere la partita della sessione di bilancio in tempo utile per evitare l’esercizio provvisorio.
“Per venti anni il bilancio è stato approvato a marzo, aprile o maggio. Quest’anno, per la prima volta, va in Aula per essere approvato senza ricorso all’esercizio provvisorio – sono le parole del governatore – Mi pare un fatto storico, poi che si approvi il 31 dicembre o il 6 gennaio non cambia nulla sostanzialmente“.
Una sicurezza ostentata, quello di Musumeci, che viene rimarcata a più riprese: “Consentiremo all’amministrazione regionale e agli enti locali di potere programmare senza bisogno di aspettare le risorse in avanzata primavera o riceverle con il contagocce – afferma ancora il governatore -, così come avviene quando c’è l’esercizio provvisorio. Era un impegno che avevamo assunto e l’abbiamo mantenuto“.
Oltre alla corsa contro il tempo, però, la coalizione di governo, come si diceva, deve fare i conti con i numeri. La questione è stata sollevata anche durante i saluti alla stampa parlamentare da parte del Presidente dell’Ars Gianfranco Micciché, il quale ha rilanciato la provocazione dell’abolizione del numero legale, anche se il vero bersaglio dell’invettiva era la legge elettorale regionale: “Sono perfettamente d’accordo con il presidente Micciché: una delle proposte che questo governo ha avanzato all’inizio della legislatura è proprio quella di modificare la legge elettorale – ha detto Musumeci –, è assurdo che con il voto disgiunto si possa direttamente eleggere il presidente della Regione ma non consentirgli di avere un premio di maggioranza e un minimo margine per potere governare senza dovere subire le imboscate o questa odiosa prassi del voto segreto“, ha commentato il governatore.