Quello della tossicodipendenza è un problema che non può essere affrontato unilateralmente. Serve lo sforzo delle istituzioni, delle associazioni, dei cittadini, per far fronte a un’emergenza che coinvolge i soggetti più deboli della nostra società e le loro famiglie. E’ questo il focus del convegno tenutosi oggi nell’Aula Magna della Corte di Appelo del Tribunale di Palermo dal titolo “Come aiutare i tossicodipendenti da crack: le istituzioni all’ascolto dei genitori”, presieduto dal presidente del Tribunale di Palermo, Piergiorgio Morosini.

“A differenza di altri eventi – spiega il presidente – qui non si è iniziato con gli interventi dei liberi professionisti o dei rappresentanti istituzionali. Si è partiti dalle testimonianze dirette delle famiglie, da chi vive quotidianamente questo dramma, per poi costruire proposte concrete e in rete tra le istituzioni pubbliche”.
L’incontro si è aperto con le testimonianze di alcuni genitori di ragazzi affetti da dipendenza patologica, che hanno portato la loro personale testimonianza di sofferenza e lotta ad un problema che affligge non soltanto adolescenti e ragazzi, ma anche uomini e donne in età adulta, di qualunque estrazione sociale.
Un dialogo, quindi, tra famiglie e istituzioni, per trovare punti in comune da cui partire per trovare la chiave di volta nella direzione della prevenzione delle tossicodipendenze e per offrire un’alternativa sociale alla droga. “Il fenomeno del crack è oggi molto diffuso non solo a Palermo, ma in tutta la Sicilia – continua Morosini – Quella che era un’emergenza sociale si è ormai trasformata anche in un’emergenza giudiziaria. Per affrontarla, è necessario che tutte le istituzioni remino nella stessa direzione“.

Oltre ai rappresentanti istituzionali, come l’assessore alla Sanità Daniela Faraoni, al convegno hanno preso parte anche esperti e professionisti dei settori medico-sanitario e legale, tra cui il dott. Giampaolo Spinnato, direttore dell’UOC Dipendenze Patologiche dell’Asp di Palermo: “La tossicodipendenza è un fenomeno complesso, che incrocia elementi sanitari, sociali, giudiziari e giuridici. Serve cooperazione tra le istituzioni per affrontare le diverse fasi della malattia” spiega Spinnato.

Fondamentale anche il ruolo sociale delle associazioni, che permette alle famiglie di fare rete e di condividere esperienze, ma anche di puntare i riflettori sulle problematiche sociali legate al tema. SOS Genitori e Società, ad esempio, è una delle realtà che ha come obiettivo quello di dare supporto sociale e psicologico ai genitori e alle famiglie delle persone cadute nella trappola del crack: “Ci auguriamo – racconta Olga Vicari, presidente di SOS Genitori e Società – che, da questa iniziativa, molte istituzioni possano prendere coscienza della necessità di fare la propria parte, meglio di quanto fatto finora, con un obiettivo comune: salvare questa società, e salvare i giovani dal rischio di perdersi in vicoli ciechi che conducono solo alla morte”.