Si è aperta ufficialmente la caccia al nuovo direttore sportivo. Senza troppe sorprese, il Palermo ha comunicato ufficialmente l’addio di Leandro Rinaudo. Si conclude così la sua avventura da ds nel capoluogo siciliano.
Ritornato al club di viale del Fante nel 2019, come direttore tecnico della S.S.D. Palermo, Rinaudo nel corso della stagione 2020-2021 diviene il responsabile del settore giovanile, per poi sostituire il dimissionario Castagnini nel luglio del 2022. Oggi nulla è valso l’incontro con i vertici della proprietà e le valigie sono pronte verso nuovo destinazioni, Bari o Cosenza in pole.
In mattinata la società ha ringraziato Rinaudo attraverso una nota. “Il Palermo FC comunica che non è stato rinnovato il contratto, in scadenza il prossimo 30 giugno, del Direttore Sportivo Leandro Rinaudo. A Rinaudo un ringraziamento per il lavoro svolto e il miglior in bocca al lupo per il prosieguo della carriera sportiva da parte del City Football Group, del presidente Mirri e di tutta la famiglia rosanero“.
Tanti i nomi sul tavolo. L’erede selezionato potrebbe essere Morgan De Sanctis, in passato team manager e poi responsabile tecnico alla Roma e ultima esperienza da direttore sportivo alla Salernitana. Si è parlato anche di Matteo Tognozzi e Gianluca Petrachi, la cui pista sembra essere sfumata dopo alcuni giorni di sondaggio.
Poi toccherà al nuovo allenatore. Certa la non conferma di Mignani, nonostante il contratto in scadenza a giugno 2025, il Palermo sembra aver designato Alessio Dionisi come successore. L’ufficialità dell’ex tecnico di Empoli e Sassuolo, dovrebbe arrivare subito dopo.
Composta una prima parte del mosaico, resterà dunque da capire quale strategia attuerà il Palermo in estate. Gli approdi di un nuovo ds e soprattutto del mister toscano cambieranno le carte in tavola. Alcuni dei partenti potrebbero fare dietrofront e restare ancora in Sicilia. Qualche esempio? Stulac e Mancuso furono il cuore pulsante dell’Empoli di Dionisi, capace di strappare il primo posto in serie B nella stagione 20-21. Ma non solo. Anche Damiani, Ceccaroni e Di Mariano sono vecchie conoscenze con cui il tecnico ha avuto già modo di lavorare. Che sia dunque la scelta migliore?