La vita come un’estate infinita, stagione del cambiamento e della rinascita ma anche della leggerezza. È questo il nucleo sul quale ruota la trama di Non si può fermare l’estate (Mursia, pagine 256 euro 17) di Anton Emilio Krogh, avvocato napoletano che torna in libreria con un nuovo romanzo dopo il successo di Come me non c’è nessuno (9 edizioni, Premio speciale Amici del Premio Elsa Morante).
Protagonisti della storia sono Carlo, Ferdinando e Luca, diversi tra loro eppure uniti da un’amicizia indissolubile nata sui banchi del liceo dopo le notti magiche del 1990, l’anno dei Mondiali. Luca è quello «strano» che si veste in modo bizzarro e che preferisce la compagnia dei ragazzi; Carlo è quello che «tutti vorrebbero essere», Ferdinando, spettatore spaventato della vita, seduto all’ultimo banco vorrebbe solo essere «invisibile»: tra i tre ragazzi scatta l’alchimia dell’amicizia, quella granitica della giovinezza che li difende come uno scudo mentre definiscono le loro identità e decidono il loro futuro. Un futuro che, alle soglie dei quarant’anni, improvvisamente si ritrovano addosso come un vestito troppo stretto. Che fare allora? L’estate è arrivata, è l’occasione per allontanarsi e partire. Napoli, Cuba, Mykonos e l’incanto di scoprire che si può tornare a essere leggeri come a vent’anni, con la stessa voglia di rischiare e rimettersi in gioco. «Essere leggeri per abbandonarci a correnti ascensionali che non importa dove conducano» fa dire Krogh a uno dei suoi personaggi. Ed è il senso di Non si può fermare l’estate, una storia che «canta» il potere salvifico della leggerezza e dell’amicizia e celebra la rivincita delle «cicale», di chi coglie il presente senza preoccuparsi di quello che sarà. La vita è qui, adesso, dice Krogh attraverso i tre amici che affrontano la vita al grido dumasiano di «uno per tutti, tutti per uno» e scoprono così che la felicità è una scelta, da fare a cuor leggero e magari a passo di danza.
Il libro verrà presentato a “La Feltrinelli” di Palermo venerdì 9 novembre alle 18, interverranno Giuseppe Sottile, responsabile interno culturale de “Il Foglio” e la giornalista Eleonora Lombardo.
Anton Emilio Krogh nasce a Padova, ma cresce tra Napoli e la Sicilia da cui assorbe tutto il calore e la passione del Sud. Avvocato penalista con un’incontenibile vocazione alla comunicazione, di tanto in tanto organizza spettacolari feste-evento. Ha esordito nella narrativa con il romanzo autobiografico Come me non c’è nessuno (Mursia), Premio Speciale Amici Elsa Morante 2017. La scrittura è il suo modo di celebrare la vita e le sue sorprendenti risorse.