I carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo di Palermo hanno eseguito la notte scorsa 21 ordinanze di custodia cautelare firmate dal gip su richiesta del procuratore Maurizio de Lucia e dell’aggiunto Paolo Guid, con l’obiettivo di debellare lo spaccio di droga a Bagheria, nel palermitano, dove gli stupefacenti arrivavano dal capoluogo e venivano gestiti dal clan locale.
Nove indagati sono finiti in carcere, altri otto agli arresti domiciliari, mentre per 4 è scattato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Per tutti a vario titolo l’accusa è associazione a delinquere finalizzata allo spaccio e al traffico di stupefacenti, aggravati dal metodo mafioso. L’operazione è la prosecuzione del blitz Persefone del settembre 2021 che ha già colpito il clan di Bagheria.
Nel corso dell’operazione Persefone 2 è stato arrestato un intero nucleo familiare composto da marito, moglie e due figli. Un terzo figlio era stato arrestato nella prima operazione. L’indagine, avviata dai carabinieri nel 2019, è stata coordinata Dda di Palermo e avrebbe consentito di confermare che l’attività di spaccio è gestita da “Cosa nostra” bagherese, anche grazie ai canale di approvvigionamento dai mandamenti cittadini di Brancaccio e Porta Nuova. Secondo quanto accertato dai militari al centro dell’organizzazione ci sono le ‘famiglie’ mafiose che ormai gestiscono lo spaccio per sostenere le casse dell’organizzazione e che cooperano tra loro per garantire sempre un costante rifornimento nelle basi di spaccio.
“La droga, lo abbiamo detto più volte, è una piaga nel nostro territorio da combattere con tutte le forze ed in sinergia tra istituzioni – dice il sindaco di Bagheria, Filippo Maria Tripoli – Siamo orgogliosi di poter contare sul lavoro continuo delle Forze dell’Ordine con le quali ci congratuliamo per il risultato di oggi e nel nostro piccolo cerchiamo di contribuire con progetti importanti come “Non è roba per te”, il progetto che vede il Comune di Bagheria impegnato con i giovani e per i giovani per metterli in guardia contro i pericoli della dipendenza da sostanze stupefacenti”.
GLI INDAGATI:
Francesco Paolo Lo Iacono, 42 anni, di Palermo; Salvatore Salerno, 64 anni, di Palermo; Rosaria Di Gregorio, 55 anni, di Palermo; Francesco Torres, 32 anni, di Palermo; Giovanni Tripoli, 65 anni, di Bagheria; Paolo Rovetto, 28 anni, di Palermo; Daniele Cardinale, 43 anni, di Palermo; Alfredo Caruso, 38 anni, di Palermo; Stefano Marino, 50 anni, di Palermo. Ai domiciliari: Francesca Guadalupo, 42 anni, di Palermo; Giuseppe Salerno, 37 anni, di Palermo; Leandro Salerno, 26 anni, di Palermo; Calogero Benigno, 24 anni, di Salemi; Matteo Tomasello, 42 anni, di Palermo; Pietro Di Paola, 32 anni, di Palermo, Giuseppe Di Gregorio, 47 anni, di Palermo; Mario Marretta, 78 anni, di Palermo. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria: V. A., 29 anni, di Palermo; A. A., 57 anni, di Palermo; D. G. F., 37 anni, di Palermo; G. G., 35 anni, di Palermo.