Da “Orlando deve decadere” a “Capisco il sindaco“. Potrebbero essere questi i due estremi del continuum in cui si collocano le prese di posizione della politica rispetto alla decisione del primo cittadino di Palermo che ha deciso la ‘disobbedienza‘ al decreto sicurezza del ministro Salvini.
Ad attaccare il sindaco è Tony Rizzotto, deputato regionale della Lega: “Orlando strumentalizza la questione dei migranti e della sicurezza, solo con l’obiettivo di distogliere l’attenzione dai problemi della città che non riesce e non sa risolvere – dice Rizzotto – Mentre Palermo vive la peggiore emergenza rifiuti degli ultimi anni, il sindaco non ha niente di meglio da fare che ‘disporre’ la violazione della legge nazionale da parte degli uffici. Una vergogna che richiede un intervento sanzionatorio, se non la decadenza del sindaco“.
Di tutt’altro avviso il candidato alla segreteria nazionale del Partito Democratico Nicola Zingaretti: “Mi sento vicino al sindaco Orlando, al suo impegno contro l’odio e capisco la sua fatica per porre rimedio a norme confuse scritte solo per l’ossessione di fare propaganda e che spesso producono caos, più diffidenza e insicurezza per tutti – afferma il governatore del Lazio – Tutto sulle spalle dei territori e degli amministratori locali. Dall’odio non sono mai nati la sicurezza e il benessere per le persone, ma solo macerie per i furbi e i più forti“.
Al fianco di Orlando anche Pino Apprendi dell’associazione Antigone: “Già in occasione della sperimentazione del Taser l’Associazione Antigone aveva chiesto al Sindaco di Palermo di non applicare il decreto Salvini – afferma Apprendi – Con soddisfazione abbiamo accolto la decisione del consiglio comunale che ha approvato un ordine del giorno per non dotare il Corpo dei vigili urbani dello strumento di tortura. Il Sindaco oggi conferma che non applicherà il decreto Salvini neanche per i provvedimenti che riguardano i migranti. È una grande notizia – conclude – che colloca Palermo ai primi posti fra le città che accolgono e che sui diritti umani non fanno un passo indietro“.