Il fronte dei noponte ha una nuova “barricadera” (in realtà sarebbero due perché il mandante o giù di lì della scenetta della cantante a Che tempo che fa è Fabio Fazio) ed è Ornella Vanoni, una delle più straordinarie voci della musica italiana che però, a 90 anni suonati, non ha fatto una gran bella figura in tv.
La cantante, nella consueta intervista domenicale nel salotto di Fabio Fazio sul Nove apre l’agendina (per evitare di dimenticare qualcosa) ed esordisce così: “Salvini vuol fare il Ponte” e giù risate del pubblico “ho saputo da poco che sarebbe il ponte più lungo del mondo. Ma chi c..o se ne frega?” e giù altre risate del pubblico e di Fabio Fazio. In effetti ci sarebbe da chiedersi perché mai il parere dell’artista, per quanto interprete di primo piano del panorama musicale italiano, dovrebbe interessare ai più, quantomeno sotto l’aspetto tecnico scientifico o ingegneristico. Ma il bello deve ancora venire. Perchè l’Ornella Vanoni nazionale si lascia andare a battute che sono un mix di ignoranza in materia (ed anche in geografia) e di antimeridionalismo che per poco non le scappa un “ma lasciamoli isolati sti terroni del….”.
IN SICILIA COL CALESSE
Tra le risate del pubblico la Vanoni continua ironizzando sui 120 mila lavoratori che stando alle stime troverebbero occupazione con il Ponte, la corregge Fazio a 50 mila ed anche qui per poco le scappa “ma chi se ne frega dei lavoratori del sud”. Poi insiste: “Ma se al sud non ci sono le ferrovie e le strade come arrivano al Ponte?”, il che denota ignoranza dello stato reale dei fatti ed anche disprezzo verso il sud sporco cattivo e disurbanizzato. Cara signora Vanoni è vero, non abbiamo l’Alta velocità, ma le ferrovie, per quanto malconce le abbiamo anche in Sicilia, non andiamo in giro con i calessi. Se siamo costretti a elemosinare le opere infrastrutturali è perché dall’Unità d’Italia in poi sul sud le classi dirigenti la pensavano come lei.
NOI CHE VIVIAMO A MILANO….
Ed infatti la motivazione del suo no Ponte emerge. Perchè se il Ponte Salvini lo avesse voluto fare sotto casa della Vanoni lei sarebbe stata lietissima. “Noi che viviamo a Milano non respiriamo, siamo la terza città più inquinata al mondo- spiega la cantante– non apriamo più le finestre perché preferiamo la nostra puzza a quella che viene da fuori. Siamo ridotti che non respiriamo più. L’altro giorno ho perso la voce, io e le mie amiche”.
ABBATTIAMO LA MONTAGNA
Ed ecco che il Ponte al sud non si può fare perché Ornella Vanoni a Milano ha perso la voce l’altro giorno per via dello smog (di Milano) ed anche le sue amiche ed allora è più urgente prendere i soldi destinati al Ponte per fare un’ennesima cosa al Nord. Ed ecco quale: “Abbattiamo il Monte Turchino che divide la Liguria da Piemonte e Lombardia, un’idea che ha detto seriamente a Portobello nel 1978. Abbattiamo il Turchino e lavoreranno tante persone e Salvini salva Milano. Magari parlo con Meloni che lo convince”. La Vanoni ambientalista quindi vuol abbattere una montagna, flora e fauna compresi (con un progetto del 1978)
Al di là della scarsa conoscenza dei fatti, della geografia, e di come si possa abbattere una montagna per ridurre l’inquinamento (il che è di per sé un ossimoro), non è neanche un’idea originale e nuova quella di togliere risorse al sud per darle al nord.
LA BUFALA DEL TURCHINO
Va da sé che è stato lo stesso Giuliacci nei mesi scorsi, allorquando la balzana idea del 1978 è riaffiorata, a spiegare che non è la soluzione ideale per non dire una bufala:’l’aria contenuta nella Pianura Padana si può immaginare come confinata in uno scatolone alto circa 15 km, lungo circa 400 km, largo 200 km. L’abbattimento del Turchino avrebbe creato in tale “scatolone” d’aria una fessura di circa 2 km2, ovvero una finestra ininfluente sul ricambio di aria in Val Padana. Infatti, fatte le dovute proporzioni, è come pretendere di ricambiare l’aria in un locale alto 15 cm, lungo 4m e largo 2m, con un foro di appena 1/10 di millimetro quadrato!“.
SULLO STRETTO CON LA ZATTERA
Intanto finito il siparietto con la foto del Ponte dietro Fazio e Vanoni c’è l’annuncio dei concerti della cantante a fine aprile a Milano (“se sono ancora viva e lo smog non mi uccide”) ed a Roma, perché più a sud della Capitale probabilmente non andrà perché convinta che potrebbe essere costretta a salire a cavallo insieme a John Wayne per raggiungere la Sicilia e attraversare con una zattera, beccandosi, dio non voglia, un raffreddore che le toglie la voce (tutta colpa del Ponte di Salvini).