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Sovraesposizione

Orso Boni Consilii

domenica 14 Settembre 2025

Carissimi

Non è un trauma il dover scoprire a una certa età di essere in tutto e per tutto un orso.

Proprio mentre scopri che l’attenzione massima del tuo prossimo distratto è rivolta alla mutazione ponderale, comprendi che non è quella la causa di tutto, casomai potrebbe essere una conseguenza, ma è una mutazione caratteriale stimolata da una maggiore conoscenza delle condizioni al contorno, intese come limite vitale attraverso il quale continuiamo a svolgere le nostre attività.

A volte e mi riferisco a chi ha avuto la bellissima esperienza di poter fare sport, quello vero, quello individuale, quello degli estremi sacrifici per preparare un risultato, si ha la sensazione di arrivare un traguardo in solitudine e questo è ciò che personalmente sto provando e non penso di essere il solo, poiché forse perché sono stato troppo bravo, o forse perché sono stati troppo scarsi gli altri (credo di più a questa seconda ipotesi guardando “i bastiani” che per il momento “spagheggiano” sotto gli occhi di tutti), tutto quello che oggi viene presentato come un risultato e un punto d’arrivo per il resto dei compartecipanti, delle comparse, del riempimento umano, io l’ho già ottenuto da qualche anno (le famose “tette al vento gucciniane”) e quindi come vado dicendo spesso di questi tempi, non mi fanno paura i giardinetti o il riposo, di contro so per certo che un individuo che ha sempre sperimentato cercando soluzioni, alimentando una certa immaginazione, non può sedersi ai giardinetti, se non  con la precisa idea di riprogettarli o ristrutturarli.

L’orso da sempre ha avuto i suoi ritmi e le sue abitudini cadenzate, ha avuto il suo letargo, un momento nel quale era realmente imprudente andare a “incuitarlo” e tutto ciò viaggiava con la ciclicità delle stagioni, nel periodo invernale l’orso si andava a coricare, per dormire ……….ah ma che bella parola dormire, già solamente a dirla mi si apre il cuore figuratevi, cosa potrebbe comportare per un orso doversi alzare di continuo nella sua notte che giustamente non è fatta di 5 ore, come per noi umani, ma una stagione.

Spesso nelle notti insonni mi faccio compagnia con FB e finisco per essere inondato da post e foto a carattere politico, proprio io che non ne capisco nulla, ma avendo qualche infarinatura sulla “comunicazione”, fin dai tempi del “Lampo Sport”, mi sono reso conto che tutto ha perso punti di riferimento.

Ad esempio, esistevano dei tempi ben stabiliti nella liturgia politica, campagna elettorale, elezioni, valzer delle poltrone, approvazione bilancio, rimpasto, campagna elettorale e nuove elezioni, oggi che fine hanno fatto?

Oggi, da quando non esistono più le preferenze e i grandi storici partiti, esistono le “coalizioni” create apposta pur di governare, il più delle volte secondo quanto veniva detto sui monaci nei conventi: “si uniscono senza conoscersi, convivono senza amarsi, muoiono senza rimpiangersi”.

Volete che certe diversità non creino una continua campagna elettorale?

Ogni nominato ha bisogno attraverso i social di testimoniare la propria “esistenza in vita” nella speranza che un giorno l’elettore si ricordi. Ciò giustifica il continuo sottoporsi con ridenti foto dietro nastri da tagliare o convegni, attirando una pletora di “cornutianti” commenti della gente che basta che sei politico, basta che tu dia anche la sola impressione di aver privilegi e stare meglio della gente comune, ti attribuisce tutti i propri guai anche di natura sentimentale e a parte quei pochi che ti scrivono “bravo” (parenti o chi spera in un osso) anche per una buona azione, anche per una buona intenzione ti ritrovi oggetto di parolacce e di accuse finanche di aver causato il diluvio universale e aver ordinato la “strage degli innocenti”.

Ma cu vu fa fari?

Io mi mortifico per Voi.

Anche il tono trionfale adoperato, con il quale spesso e volentieri vengono comunicate le realizzazioni di opere che si aspettavano da novant’anni, portandolo come successo ed efficienza di un lavoro di squadra, ma non sarebbe meglio affidarsi a “sovietici” sterili comunicati del tipo: “da domani sarà percorribile la via x, sarà utilizzabile nello spazio y e sarà a disposizione questo servizio”?

La gente non interessata a sapere chi c’era prima, chi c’è adesso, per loro sono tutti “i politici”.

Quando c’erano le preferenze almeno giravano i pacchi di pasta, le mezze banconote, la scarpa sinistra in attesa della destra, adesso va canuscilu un domani cu fu!

Se a ciò sommi che qualche “miracolato” usa i social a mo’ di sfregio quasi a far passare un messaggio di lontananza con la base elettorale, di chi sta in modo artefatto, dietro il vetro di un acquario del quale chiunque vorrebbe farne parte, ecco che, se poi ti mandano a quel paese, li devi comprendere. Nel mondo reale non ci sono feste e festini, ed oggi neanche reddito di cittadinanza e tutte le proprie frustrazioni personali vengono riversate sui social intervenendo in discussioni che nulla hanno a che vedere con ciò di cui si stava discutendo, pur di dirti: “cornuto”!

Sono sempre stato affascinato dalla lampada dello studio del capo che lavora, accesa fino a tarda notte, mentre la nazione riposa, un capo tanto impegnato da non poter trovare il tempo per andare sotto i riflettori, delegando questo ruolo ad “abili addetti stampa-portavoce”.

Questo è una fissazione personale, non è “orsaggine”, ma spesso e sobrietà, poiché c’è tanto lavoro da fare e il lavoro paga e se è fatto bene, saranno i risultati a parlarne per noi, senza necessità di sovraesposizione mediatica.

Un abbraccio, Epruno

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