Un “quadro generale drammatico” è la definizione data da Pino Apprendi commentando l’analisi sulle morti bianche in Sicilia. Lo ha detto nel corso del suo intervento al convengo sull’amianto, organizzato dall’Osservatorio Nazionale Amianto , tenutosi nella Sala Gialla dell’Assemblea Regionale Siciliana.
Una situazione “allarmante” di cui riporta una descrizione in un lungo post pubblicato nella sua pagina Facebook “C’è un’assoluta assenza di politiche ambientali nella nostra Regione negli ultimi 20 anni, malgrado le ripetute disposizioni d’infrazioni da parte della comunità europea”. Il convegno è stato aperto dal deputato Pippo Gianni che ha sottolineato la mancata applicazione della legge regionale sull’amianto, seguito dall’intervento dell’assessore all’ambiente, Toto Cordaro, che si è espresso sul ruolo del proprio assessorato che “Deve attuare le giuste politiche a salvaguardia dell’ambiente e della salute dei cittadini”.
Altri interventi sono stati quelli dell’avvocato Bonanni , del chirurgo Migliore e di Carlotta Di Giuseppe. “É stata una occasione per riprendere il problema dell’amianto all’interno del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco”, aggiunge Apprendi.
“Uno degli ultimi casi di Mesoteliomapleurico che ha colpito il caposquadra di Palermo, Luciano Guercio, ha confermato la necessità di approfondire questo argomento che, purtroppo, l’Amministrazione centrale liquida troppo facilmente, con il riconoscimento della causa di servizio classe massima”.
“Non basta assolutamente, i parametri di ristoro sono troppo bassi e insufficienti le norme di salvaguardia della famiglia. Bisogna mettere tutte le forze in campo per equiparare la morte da amianto alla morte ‘per diretto effetto dell’intervento’. La sentenza del 2009, per il collega di Catania, che ha avuto riconosciuta la causa di servizio per la leucemia, che ha fatto da apripista per il riconoscimento di altre patologie, è una buona base di partenza per iniziare questa battaglia. Allora – conclude Apprendi – il ricorso fu portato avanti e vinto dall’avvocato Calogera Corsello, spero che l’Osservatorio Nazionale dell’Amianto si prodighi in tal senso”.