Il tribunale del Riesame di Palermo ha attenuato le misure cautelari nei confronti di Mario Di Ferro, lo chef e gestore del ristorante Villa Zito di via Libertà, arrestato il 4 aprile mentre vendeva 3 grammi di cocaina in cambio di 300 euro a un ex componente della segreteria tecnica della presidenza dell’Ars.
I giudici hanno confermato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria mentre è caduto quello di dimora a Palermo, perché, secondo i giudici, non c’è il rischio che l’indagato si allontani dal luogo dove vive e lavora. Di Ferro, difeso da Claudio Gallina Montana, ha sempre sostenuto di aver fatto un favore ad un amico nel recuperargli la droga.
L’arresto dello chef rientra in un’inchiesta più ampia dello Scico e della squadra mobile coordinata dalla Procura di Palermo. I poliziotti che lo hanno arrestato lo attendevano sotto casa dopo aver saputo della “prenotazione” e del luogo di consegna da una intercettazione.