Qualcosa di buono il consiglio comunale di Palermo riunitosi all’istituto Falcone dello Zen lo ha fatto: l’amministrazione Lagalla ha trovato 90 mila euro per la scuola che poco più di un mese fa ha subito lo choc dell’arresto della preside “antimafia”.
Le accuse sono di corruzione e peculato. Per sopperire alla perdita economica del materiale didattico e del cibo della mensa che, invece di essere messi a disposizione degli alunni, secondo l’inchiesta, finivano nelle case della dirigente scolastica e del suo vice, Daniele Agosta, l’assessore all’Istruzione Aristide Tamajo ha confermato l’assegnazione di questi fondi all’istituto, 9 mila dei quali sono già disponibili per le urgenze. Presente insieme all’assessore all’Urbanistica Maurizio Carta, Tamajo ha anche annunciato interventi per diversi edifici scolastici del quartiere San Filippo Neri.
Visto l’andazzo delle ultime sedute di consiglio, rimandate per assenza del numero legale dei presenti, con i malumori interni alla maggioranza che tornano dopo l’affaire partecipate di un paio di mesi fa, qualcosa di utile da questo consiglio comunale è venuto fuori. Ma, forse, si sarebbe potuto ottenere lo stesso risultato senza bisogno dell’ennesima passerella per la legalità.