Il gip di Palermo Cristina Lo Bue, ha confermato le misure cautelari nei confronti degli indagati accusati di corruzione al comune di Giardinello (Pa). Resta il divieto di dimora nel comune di residenza per il sindaco di Giardinello Antonio De Luca e per l’impiegato del comune di Montelepre Andrea Caruso, mentre per l’ex finanziere Giuseppe Ciuro quello di non poter soggiornare nell’intera provincia di Palermo.
Antonio De Luca, il sindaco di Giardinello sospeso dal Prefetto Maria Teresa Cucinotta ha respinto ogni accusa, negando di aver fatto pressioni all’agente di polizia municipale che lo accusa di avere favorito l’ex finanziere Ciuro ad ottenere una certificazione di residenza affinché potesse creare un nucleo familiare a reddito zero e non pagare i 200 mila euro dovuti allo Stato per saldare le spese giudiziarie relative al processo sulle “talpe in Procura” in cui venne condannato.
Accompagnato dal suo avvocato Antonio Maltese, De Luca davanti al gip avrebbe affermato che l’agente della polizia municipale avrebbe preferito scaricare su di lui le responsabilità per evitare di inguaiarsi. Anche Giuseppe Ciuro è stato ascoltato dal Gip e secondo i suoi legali, gli avvocati Eolo Alessandro Magni e Antonio Ingroia, “dagli atti esaminati la truffa ai danni dello Stato pare non ci sia stata”.
In merito, invece, al presunto accordo corruttivo stretto col dipendente del comune di Montelepre Andrea Caruso: ovvero una convenzione di 18 mesi con l’ente locale di appartenenza in cambio dell’appoggio politico attraverso una sua parente, già consigliera comunale, De Luca nega pure ogni addebito sostenendo di non aver fatto alcun accordo illecito “anche perché – ha riferito al gip– il supporto della cugina di Caruso non sarebbe stato utile ad uscire dalla crisi politica in cui era incappato visto che buona parte della maggioranza originaria decise di transitare nell’opposizione”