L’aquila divora i canarini. Davanti ai quasi 3.500 tifosi rosanero il Palermo conquista di misura anche il Braglia. Gli uomini di Corini si sono imposti 0-2 contro il Modena. A decidere il match, sotto l’infuocato settore ospiti, sono stati Henderson e Mancuso. Lo scozzese, undicesimo marcatore a segno in questa stagione, e l’attaccante stabiliscono così la quarta vittoria di fila in trasferta, confermando i siciliani come ospiti indesiderati per chiunque sia “costretto” a ospitarli.
Il numero 53 non apre solo le danze ma è anche uno dei migliori in campo, regalando spettacolo e dinamismo in mezzo al campo, e offrendo ottimi suggerimenti ai compagni. Il classe ’92 si conferma una certezza. Ancora una volta subentrato dalla panchina è l’arma vincente di Corini. Dopo gli assist delle ultime giornate, oggi si è caricato la squadra sulle spalle, facendo tirare un grosso sospiro di sollievo sul finale.
Primo tempo dai due volti. Ritmi e pressing altissimi sin dai minuti inziali. La squadra di Bianco prova a mettere in difficoltà i rosa lasciando pochi spazi. Il Palermo non si lascia intimorire e risponde e testa alta. Non a caso le prime soluzioni nascono da palle lunghe sfornate dalla coppia Lucioni-Brunori. Gli uomini di Corini prendono le misure e già al decimo trovano l’occasione più succulenta della partita con il rigore in movimento di Brunori, stampato clamorosamente sulla traversa. Lo spartiacque è l’espulsione di Oukhadda al 23esimo, dopo il goffo tentativo di fermare la scatto poderoso di Di Francesco, innescato dal filtrante del capitano. La pressione diminuisce, il Modena si abbassa e la manovra del Palermo diventa così più fluida. Nel complesso i rosanero sono ordinati e concentrati, ma, causa un pizzico di sfortuna, anche molto spreconi. La doppia chance Insigne-Coulibaly e il colpo di testa proprio del numero 11 ne sono un chiaro esempio.
I canarini dimostrano di aver studiato e preparato attentamente il match. Oltre i classici inserimenti insidiosi delle mezzali, gli emiliani provano, spesso con successo, a guadagnare centimetri sulla sinistra. Il mister di Bagnolo Mella non ha mai nascosto di volere maggiore spinta e dinamicità su quella fascia. Ciò ha implicato, inevitabilmente, qualche scopertura di troppo. Così a soffrire maggiormente, e chiamati a uno sforzo in più, sono Lund e Di Francesco. Anche in inferiorità numerica i padroni di casa non demordono, e complici alcuni cali di attenzione, trovano il modo di arrivare faccia a faccia con Pigliacelli, anche dopo aver subito il gol dello 0-1.
Il gol dei Henderson fa abbassare la guardia. Gli uomini di Bianco crescono, insistono e i rosanero faticano a spingere e uscire dalla propria area, creando poco di concreto in avanti. Anche i cambi, che modificano il volto della compagine siciliana, non riescono a far cambiare la musica in campo: fuori Lund, Coulibaly, Henderson, Di Francesco e Insigne, dentro Aurelio, Segre, Vasic, Stulac e Mancuso. Il Modena azzera l’inferiorità numerica e fa tremare più volte il vantaggio rosanero. A mettere una pezza è proprio l’attaccante con la casacca numero 7, ancora una volta dalla panchina e dopo un delizioso duetto con Brunori.