PALERMO – Più volte ilSicilia.it, ha raccontato dei disagi vissuti dai commercianti e residenti di piazza Caracciolo, attraverso le numerose segnalazioni arrivate dalle associazioni che operano nel territorio, e in particolare quella dei comitati civici Palermo.
Dopo tante battaglie e scambi di lettere “infuocate” con la responsabile delle Municipalizzate, Amap, l’assessore Emilio Arcuri, il comando della polizia municipale, con il sindaco Leoluca Orlando, e con tutte le figure interessate, ieri, finalmente, sono partiti i lavori per il rifacimento della rete fognaria di piazza Caracciolo alla Vucciria.
“Grazie alla determinazione del presidente dell’associazione comitati civici Palermo Giovanni Moncada, di Marcello Robotti di Vivo Civile, di Gisella Taormina e Mauro Alessi di Nostra Donna del Rotolo e di Dario Saia del gruppi Pagliarelli, che non hanno dato tregua alle istituzioni per ridare dignità ai residenti ed ai commercianti di questo nostro storico mercato” si legge in un post pubblicato su Facebook nel gruppo dell’associazione – che conclude – “Un ringraziamento particolare al dottore Eugenio Cottone per la consulenza tecnico-giuridica fornita“.
Però durante un incontro che si è tenuto ieri proprio a piazza Caracciolo, tra l’Amministrazione e i cittadini, si è accesa la polemica, in quanto il presidente della Prima circoscrizione, Massimo Castiglia avrebbe affermato che i lavori che Amap sta eseguendo nella piazza dello storico Mercato erano “già inseriti nel programma di interventi da fare su alcuni scarichi e su alcune reti fognarie che hanno avuto dei cedimenti e che hanno coinvolto la pavimentazione sovrastante“.
Non è tardata ad arrivare la risposta delle associazioni che erano presenti all’incontro: “Non abbiamo ambizioni politiche, non abbiamo bacini elettorali da accontentare né referenti in Comune, ma disconoscere le lotte dei semplici cittadini è quantomeno poco corretto.
Abbiamo scritto diverse volte alle Istituzioni e NESSUNO ha mai parlato di lavori programmati, tantomeno la responsabile delle società partecipate, la dottoressa Mandalà, che ha fatto un chiaro riferimento a responsabilità e competenze di certi uffici del Comune.
La risposta vaga ci ha indotti a scrivere anche alla Comunità Europea. Chi dice che i lavori erano già programmati? Come mai la Responsabile del Controllo Analogo non lo sapeva? Se lo sapeva perché non ha rassicurato le associazioni che hanno chiesto il risanamento della zona?“.