Spazzato via il tabù sosta: il Palermo espugna di misura il Del Duca e supera 0-1 l’Ascoli. I rosanero dominano 90 minuti il campo riuscendo a trovare il gol del vantaggio solo al 93esimo, nonostante le tante chiare occasioni.
La zampata di Mancuso permette ai rosa di stabilire dei piccoli traguardi e record dell’era Corini. I siciliani infatti portano a casa la terza vittoria di fila, accaduto solo una volta lo scorso anno, contro Bari, Ascoli e Reggina, e il secondo successo di fila in trasferta, per la prima volta.
Termina invece con un pareggio, a reti inviolate, il duello tra bomber, Nestorovski vs Brunori. Il macedone subentra in campo al 56esimo ma non riesce mai a rendersi pericoloso. Il capitano invece resta ancora a secco. Alla quinta di campionato l’italo-brasiliano fatica ancora a trovare la gioia del gol. Prosegue dunque l’ottimo lavoro di sponda, a favore della squadra, ma macchiato da qualche gesto di “egoismo” e nervosismo.
Per un bomber che manca ne subentra un altro. Il Palermo scopre infatti Mancuso. Il numero 7 impatta benissimo il gioco, entrando dalla panchina. La rete è solo la ciliegina sulla torta: duetta bene con i compagni di reparto e prova a impensierire Viviano in più occasioni. Autore dell’assist è Soleri. L’attaccante resta la freccia più preziosa per Corini. Ancora una volta il suo ingresso spacca gli equilibri e dona linfa vitale ai rosanero. Se da un lato Corini può gioire, dall’altro, nelle prossime settimane, sarà costretto a risolvere un gran bel rebus: come gestire al meglio un reparto offensivo così affollato e di qualità?
Il mister di Bagno Mella conferma in blocco l’undici contro la Feralpisalò, sostituendo l’infortunato Insigne con Di Francesco. L’attaccante oggi, non per demeriti, non riesce a mettersi in luce come vorrebbe, complice il complicato duello con Bayeye. Il classe 2000 è riuscito spesso a imporsi, lasciando pochi spazi al numero 17. Non brillante invece la prestazione di Di Mariano, sofferente sulla destra e autore di qualche pallone perso, ingenuamente, di troppo.
Corini ha puntato sulla continuità a centrocampo. La scelta di confermare Henderson, Stulac e Segre si rivela esatta. Il terzetto sbaglia poco e impartisce i giusti ritmi per i movimenti della squadra. Qualcosa in più ci si aspettava da Stulac. Per lo sloveno prestazione sufficiente ma a pesare sono la pressione di Gnahoré e l’incapacità di sfruttare al massimo le varie chance da libero. Gli equilibri variano nel corso del secondo tempo con l’ingresso di Gomes e il passaggio al doppio play.
Continua invece a crescere in termini di personalità e carattere la retroguardia siciliana. L’amalgama tra Lucioni e Ceccaroni si fa sempre più solida minuto dopo minuto. E’ proprio il duo l’arma in più di Corini, chiamati spesso a dare avvio alla manovra rosanero. Acquistano anche più sicurezza e determinazione i due esterni. Sia Mateju sia Aurelio dimostrano controllo, con chiusure decisive e provvidenziali, in fase difensiva, e buoni inserimenti in avanti.
FORMAZIONE
Palermo (4-3-3): Pigliacelli; Mateju, Lucioni, Ceccaroni, Aurelio; Henderson, Stulac, Segre; Di Mariano, Brunori, Di Francesco.
Ascoli (4-3-2-1): Viviano; Bayeye, Bellusci, Quaranta, Giovane; Gnahoré, Di Tacchio, Milanese; Manzari, Rodriguez; Mendes.
PRIMO TEMPO
Primi venti minuti con tanto palleggio, gestione e controllo. Il Palermo contiene in maniera eccellente un Ascoli trainato dalle giocate di Rodriguez e Mendes. La spiccata personalità della retroguardia rosanero soffre però poco e nulla, non concedendo occasioni degne di nota agli uomini di Viali. Pigliacelli viene chiamato in causa solo al 34esimo con il destro di Milanese, troppo a lato e lontano dal palo. Poi campo in mano ai siciliani.
Primo accenno al decimo da punizione. Stulac batte da oltre 20 metri ma non trova la giusta deviazione e la sfera termina tranquillamente tra le braccia di Viviano.
La prima grande occasione per passare in vantaggio arriva al quarto d’ora. Angolo battuto corto in appoggio su Stulac per i rosa. Lo sloveno trova la pennellata giusta per Aurelio in area che di testa prova a piazzare il pallone sotto la traversa. Il super intervento del portiere bianconero si rivela provvidenziale.
Protagonista della manovra offensiva Brunori. Il capitano non trova la rete ma ottimi fraseggi con i due terzini, Aurelio e Mateju, capaci di mandare in tilt la difesa marchigiana. Al 37esimo il Palermo intravede la possibilità di passare in vantaggio su rigore. Il presunto pestone di Bayeye su Di Francesco viene però smentito dal var, dopo una prima concessione dell’arbitro.
A sorpresa l’Ascoli sfiora il gol allo scadere del primo tempo su punizione. Rodriguez però non riesce ad agganciare di testa e il pallone termina di poco a lato.
SECONDO TEMPO
Il ritmo diventa più frenetico nel secondo tempo. Le due squadre impostano il gioco con maggiore imprecisione e a soffrire maggiormente, seppur mantenendo il controllo, è il Palermo. Il brivido arriva al 63esimo: Caligara ruba palla a Di Mariano e calcia sulla schiena di Lucioni, spedendo in angolo. Il numero 10 dell’Ascoli sarà ancora pericoloso all’84esimo sfoderando il potente sinistro di poco alto sopra la traversa.
Corini ricorre al triplo cambio: fuori Aurelio, Di Francesco e Henderson, dentro Lund, Mancuso e Gomes.
Impattano bene i nuovi ingressi. Lund appoggia per Mancuso, Brunori riceve palla ma il rasoterra è troppo debole e non trova il varco giusto, sfiorando il palo. Sempre il numero 7 rosanero, su cross di Di Mariano, si impone nell’area marchigiana provando a impegnare Viviano di testa.
All’83esimo Corini termina i cambi: fuori Segre e Brunori, dentro Coulibaly e Soleri. E’ proprio quest’ultimo a rispondere subito alla chiamata del mister, sbarazzandosi degli avversari in area e appoggiando la sfera per Gomes. Il francese beffa Bellusci ma non Viviano.
Il risultato si sblocca finalmente al 93esimo. Di Mariano dalla bandierina trova la testa di Soleri che piazza il pallone per la spaccata decisiva di Mancuso: 0-1.