Si partirà il prossimo 7 agosto. La prima seduta del Consiglio comunale di Palermo si svolgerà con gli adempimenti di rito, la verifica delle condizioni di eleggibilità, e il giuramento dei consiglieri. La prima seduta sarà presieduta dal consigliere più votato, Ugo Forello del M5S. Poi i 40 eletti che hanno centrato il traguardo dopo l’elezione dell’11 giugno scorso, entreranno subito nel vivo, chiamati ad eleggere, presidente e vicepresidente del Consiglio. Per non farsi mancare niente alla vigilia, la prima polemica in verità è già scoppiata.
Il veto degli orlandiani su Marianna Caronia, sulla sua ipotesi di nome in lizza per la vice presidenza del Consiglio comunale non è andato giù. Il ‘non possumus’ sarebbe stato pronunciato da Fabio Giambrone, l’uomo più vicino al sindaco di Palermo. Caronia definisce «irricevibile e offensiva e una vera e propria “invasione di campo” contraria alle regole della democrazia sancite dallo Statuto comunale».
La vicenda rischia di dare un brutto colpo alle ambizioni di uno dei volti più conosciuti dello schieramento di opposizione. Fabrizio Ferrandelli non sembra difendere però la nota consigliera comunale: «Non credo che i destini di Palermo possano dipendere da una presidenza del Consiglio o da una vice-presidenza. Non mi sono mai appassionato a questi argomenti e neanche a incontri segreti».
Ferrandelli quindi aggiunge: «Non esiste del resto alcuna candidatura ufficializzata, e anche per questo non può trovare spazio alcun veto».
Gli equilibri ai nastri di partenza invece dentro gruppi di maggioranza dovrebbero convergere sul nome del presidente del Consiglio comunale uscente Totò Orlando.
All’interno del Pd, dove sono confluiti nella lista Pd eAlternativa Popolare, la suddivisione tra le correnti Cracolici, Faraone e Lupo che hanno espresso i consiglieri eletti, dovrebbe corrispondere a due presidenze di commissione e un capogruppo da nominare. Orlando intanto va avanti sulla strada che aveva già fissato. In questa fase dunque niente designazioni ufficiali da parte dei partiti. Un taglio condiviso dagli alleati che, almeno per il momento, non faranno particolari problemi.
Su questo interviene Rosario Arcoleo, vicino a Cracolici che chiarisce:«per quanto riguarda la giunta, tutti gli assessori per noi sono un riferimento del Pd, non è un problema di magliette, ma di lavorare per la città di Palermo in termini fattivi e concreti». Gli incontri tra i partiti, anche per quanto riguarda la fase preliminare della costituzione e i gruppi proseguiranno nei prossimi giorni e anche all’inizio della prossima settimana.