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Un post dal sapore amaro quello pubblicato da Butticé, il locale a due passi dal Tribunale di Palermo e dal Capo dove quotidianamente gli avventori si trovano per l’aperitivo. I titolari del locale su facebook annunciano che non puliranno più la piazza vicina al locale, piazza San Francesco di Paola, come hanno fatto nel mese di luglio (foto allegate) perché stanchi di non vederseli ritirare – insieme a quelli prodotti dall’attività – dall’azienda che si occupa di questo servizio.
“Signori, la festa è finita! Con grande rammarico buttiamo la spugna! Da domani, infatti – è l’annuncio -, saremo costretti, nostro malgrado, a sospendere la pulizia della villetta di Piazza San Francesco di Paola da noi presa in affidamento nel mese di luglio dello scorso anno”, è il testo del post.
“Un compito ed un impegno che abbiamo eseguito a nostre spese – prosegue il post – e senza alcun altro interesse che quello di dare il nostro piccolo contributo alla vivibilità e al decoro di un bellissimo angolo della nostra città. Siamo costretti a fermarci perché da due settimane non vengono più ritirati i rifiuti prodotti dalla nostra attività a cui si sommano giornalmente parte di ciò che raccogliamo nei vialetti del parco compresi i cestini che regolarmente svuotiamo. La situazione è diventata insostenibile. Tutto ciò malgrado i nostri numerosi appelli alle autorità cittadine e alle decine di mail inviate all’azienda Rap.
“Siamo stanchi! Compito di una impresa è quello di dare lavoro e assicurare benessere sociale. Non è certo quello di dannarsi quotidianamente per i disservizi dell’azienda municipale che si dovrebbe occupare della raccolta dei rifiuti. Purtroppo da parte di chi doveva assicurarci un minimo di collaborazione non si è ben compresa l’importanza di un gesto di civiltà e di disinteressato senso di appartenenza alla città quale riteniamo essere stato il nostro.
Ci dispiace per gli abitanti del quartiere e per i numerosi fruitori della villetta che abbiamo reso, in tutto questo tempo, pulita e decorosa. A tutto, purtroppo, c’è un limite. E noi l’abbiamo raggiunto”, conclude il post.