Può una sconfitta, la prima in campionato dopo 5 turni disputati, gettare un’intera squadra in un vortice di polemiche? Può sembrare strano ma è così. Venerdì sera al triplice fischio di Monaldi, al termine del 97esimo minuto, si è ufficialmente riaperta la nuova stagione dell’inquisizione.
Dubbi, perplessità e incognite sono legittimi: finora il Palermo sembra aver seminato più ombre che luci lungo il suo cammino.
LA NEBBIA CHE NASCONDE LA VETTA
Gli spettri emersi contro il Cosenza hanno oscurato la vista e intravedere la cima delle classifica è diventato di colpo più difficile. In conferenza stampa, Eugenio Corini ha riconosciuto in parte i limiti che hanno condizionato lo 0-1 contro i calabresi, sottolineando, però, anche i dati statistici a favore. Ma ai fini della prestazione e del risultato finale, una percentuale di possesso palla pari al 62% o tanti palloni e cross in area avversaria, spesso inconcludenti, posso considerarsi una consolazione o sono il chiaro segnale di ingranaggi ancora malfunzionanti in una macchina all’apparenza completa e strutturata?
Riavvolgendo il nastro non sono quesiti nuovi in casa rosanero. Le stesse domande sono state già espresse e formulate lo scorso anno, in maniera quasi assordante. Cambiano le pedine sulla scacchiera ma a mancare è sempre quel “quid” in più.
Parte così la caccia alle streghe: è colpa della pressione, della squadra, di Corini o dei palermitani impazienti e ambiziosi?
AAA CERCASI BRUNORI… E’ LA VOLTA DI SOLERI?
I punti interrogativi sono tanti ma una certezza c’è: al Palermo manca Brunori. Ora più che mai l’estro e il guizzo del capitano sono indispensabili. I minuti passano, si aggiungono al cronometro e sembrano direttamente proporzionati al nervosismo. Così a rimetterci è anche la prestazione. Se finora il bomber italo-brasiliano aveva compensato il digiuno con il prezioso lavoro in supporto della squadra e soprattutto dei compagni di reparto, contro i rossoblù a venir meno è anche questo. Per non parlare delle dichiarazioni post partita: voce sommessa, nessuna rabbia o fame negli occhi, solo uno sguardo estraneo, triste e sconfortato. Un campanello di allarme non indifferente. Ogni attaccante, com’è umano che sia, vive dei momenti di difficoltà. Anche Corini adesso non sminuisce più il “problema” e, sempre in conferenza, ha ammesso di aver parlato con il proprio pupillo.
Considerato il momento no, il turnover potrebbe rivelarsi la scusa per far staccare, almeno per un po’, la spina all’attaccante?
Martedì sera uno tra Soleri e Mancuso potrebbe così esordire da titolare e aggiungersi all’undici titolare. Entrambi armi decisive nei minuti finali e arieti capaci di spaccare a metà le difese avversarie, hanno rivestito finora il ruolo degli attori non protagonisti, rispondendo sempre positivamente alla fiducia del mister.
Ad avere qualche possibilità in più potrebbe essere il ragazzo romano. Il Barbera fremeva nel rivedere in campo il suo gioiellino. La scelta finale di relegarlo in panchina, per tutti i 90 minuti, non è stata gradita. Rispetto, costanza, grinta e tanto lavoro: tutte qualità che non sono mai passate inosservate e hanno portato il numero 27 a essere amato in maniera incondizionata. Potrebbe rivelarsi la soluzione migliore per far rispuntare il “sole” in casa Palermo. Ciò non esclude la possibilità di rispolverare il tandem Brunori-Soleri. Un’ipotesi che potrebbe concretizzarsi, visto il risentimento muscolare all’adduttore che ha costretto Di Mariano a non partire e restare a casa. Se la difesa, escluso l’esterno di sinistra, è pressoché intoccabile, a essere riscritto sarà sicuramente il centrocampo, con il possibile esordio di Coulibaly, attualmente con soli sette minuti giocati.
Qualche forza nuova porterà la linfa vitale necessaria?
PALERMO E VENEZIA A CONFRONTO
Dunque che tipo di avversario aspettarsi? Sulla carta si prospetta un match equilibrato. Venezia e Palermo sono legate da un sottile filo rosso. Nonostante si tratti di due compagini dai profili estremamente diversi, tanti sono i punti in comune. Entrambe proseguono un percorso già iniziato lo scorso anno, alla ricerca di un’identità e di una continuità, sotto l’ala protettiva dei propri tecnici. Vanoli da un lato, Corini dall’altro. Stesso modulo ma idea di calcio diversa. Se nella passata stagione, a parità di punti, a spuntarla e accedere ai playoff erano stati i veneti, adesso nei siciliani cresce la voglia di vendetta. I lagunari, presi per mano dai propri scandinavi (Pohjanpalo, Johnsen, Gytjaer e Joronen), sono attualmente secondi, con un match in più, e contano 3 vittorie, 7 gol realizzati e 2 subiti, esattamente come i rosanero.
Rispetto ai padroni di casa, il club di viale del Fante scenderà in campo al Penzo con qualche pensiero in più per la testa… la fitta nebbia verrà finalmente scacciata?