GUARDA IL VIDEO IN ALTO
Le prime parole del neo vicesindaco Carolina Varchi, Deputata alla Camera in quota FDI, con la delega assessoriale a Bilancio, Legalità, Beni confiscati e Società partecipate.
“Per me è un onore che porterò avanti per aiutare la mia Città ad uscire da una palude nella quale oggi si trova. Palermo può e deve tornare a sperare e a vivere un futuro migliore”, ha detto Varchi. E le emergenze sono tante, a partire dai bilanci del Comune.
“Avevo già analizzato i conti ancor prima delle elezioni, ed emerge una situazione preoccupante, dove vi è un squilibrio importante tra le uscite o gli accantonamenti, e le entrate: è necessaria una veloce ed incisiva opera per riportare il piano di riequilibrio a condizioni di ragionevolezza e conformità al programma elettorale che noi abbiamo sottoposto a giudizio degli elettori e che hanno scelto”.
Polemiche e malumori da parte dei non eletti a Sala delle Lapidi alle scorse amministrative, che hanno rivendicato, invano, un posto in giunta targata Lagalla, per aver contribuito alla vittoria del centrodestra palermitano, creando non poche fibrillazioni e rinviando, di fatto, la lista definitiva degli assessori. Varchi nega la rottura
“Non parlerei di rottura all’interno del centrodestra, ci sono delle legittime aspettative, ma sono certe che tutti saranno chiamati a contribuire al buon governo di Palermo, anche non facendo parte della giunta, ma con altri strumenti”, ha concluso il vicesindaco di Palermo.
Sul fronte della politica nazionale, la parlamentare di Giorgia Meloni non ha risparmiato critiche al premier Mario Draghi dopo la rassegna delle dimissioni, aprendo di fatto la crisi di governo.
“Questo è il terzo governo della legislatura con la terza maggioranza differente da quella precedente – commenta la deputata Varchi – e sembra definitivamente conclamata la rottura all’interno della maggioranza. FdI, indipendentemente dai sondaggi, sin dall’inizio ha sostenuto l’opportunità di andare subito al voto per dare agli italiani la possibilità di scegliere una maggioranza ampia con una comunione di valori e di vedute. Non è pensabile un quarto governo guidato da Mario Draghi o da chicchessia, è necessario restituire la parola agli italiani”.