L’Italia del volley femminile festeggia il primo, storico, trionfo nel torneo olimpico: la squadra di Julio Velasco oggi ha battuto 3-0 gli Usa campioni in carica e stravince la medaglia d’oro a Parigi 2024.
Dopo aver vinto il primo set 25-18 e il secondo 25-20, le azzurre guidate da Julio Velasco fanno scoppiare di gioia tutti i tifosi e le tifose presenti all’Arena Parigi Sud. Il set decisivo termina 25-17 per l’Italia, che chiude così la sua marcia trionfale verso il primo titolo Olimpico di sempre.
Tra le protagoniste principali di questa impresa spicca la schiacciatrice palermitana Miriam Sylla, il cui talento e determinazione sono stati fondamentali per la vittoria della squadra. Con la sua potenza e grinta, Sylla ha segnato punti cruciali, dimostrando di essere una vera trascinatrice del team azzurro.
La storia
Nata a Palermo nel 1995 da genitori ivoriani emigrati dalla Costa d’Avorio, mamma Salimata e papà Abdoulaye Sylla (presente a Parigi e in lacrime mentre abbracciava la figlia a fine partita), la sua storia aggiunge un tocco di orgoglio siciliano a questo straordinario successo.
Per la campionessa olimpica Myriam Sylla tutto è iniziato dal capoluogo siciliano. La svolta della vita di una delle pallavoliste più forti al mondo è stata l’infanzia a Ballarò, storico mercato palermitano simbolo di una città accogliente e multietnica. Da bimba era ghiotta di cannoli e parlava in dialetto siciliano.
Lì vivono ancora oggi quelli che Miriam considera i suoi nonni, Paolo Genduso e la moglie Maria Rosaria Esposito. La campionessa è cresciuta nel loro bar di via Maqueda all’angolo con via Torino, che la coppia di palermitani ha gestito per tanti anni. Gelati, cannoli, zabaione, e tante altre leccornie erano la dieta della bimba ora donna che, prima di partire per Parigi, è passata da Palermo a salutare i ‘nonni’ Paolo e Maria Rosaria.
Del resto, con Palermo Myriam Sylla ha un legame indissolubile. Al villaggio olimpico il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, l’ha definita “la mia concittadina”, facendola inorgoglire. Nel capoluogo siciliano suo padre Abdoulaye è stato accolto grazie a un incontro casuale con Maria Rosaria Esposito. Soccorso durante una forte grandinata, poi accolto come uno di famiglia. Ha iniziato a lavorare come domestico a casa Genduso, facendosi raggiungere da Salimata che sarebbe poi diventata sua moglie e madre di Myriam.
Quando la futura campionessa olimpica aveva 5 anni, la famiglia si trasferì in provincia di Lecco, tornando comunque a Palermo per le vacanze estive fino a quando Myriam aveva 14 anni. In quegli anni, mentre faceva il bagno a Mondello, e frequentava bar ed edicole della borgata marinara, muoveva i primi passi nel mondo della pallavolo.
Un legame, quello con Palermo, che non si è mai interrotto. Nemmeno quando suo padre, suo fratello e sua sorella, dopo la morte della madre, si sono trasferiti in Lussemburgo.