Altro giorno, altra ricetta. La vostra Patti Holmes sta prendendo gusto al ruolo di Patti Chef, anche se questo titolo spetta, in realtà, alla madre che prepara manicaretti, di cui lei fa solamente foto e trascrive quanto la “capa” in cucina le detta.
La prelibatezza di oggi, sarò ripetitiva, è facile facile, ma la famiglia Patti Holmes, avrete capito, è fast. Al centro di questo piatto, da acquolina in bocca, è il peperone. Proveniente dall’America meridionale, importato in Europa nella seconda metà del ‘500 e chiamato dapprima “pepe d’India”, in Italia prese il nome di “peperone” a causa del sapore molto simile a quello del pepe.
Nel Settecento Vincenzo Corrado, filosofo, gastronomo e autore del “Cuoco galante”, per l’epoca libro di alta cucina, lo qualificò come “cibo rustico e volgare”; nell’Ottocento i peperoni sott’aceto di un’oste veronese, finirono addirittura sulla tavola di Napoleone, dell’imperatore d’Austria e del re di Napoli. Oggi è simbolo della cucina mediterranea e vi racconto alla “sinfasò” come preparare dei libidinosi “peperoni imbottiti”.
Dosi per 6 persone
4 peperoni, possibilmente verdi e da dividere per lungo
Per la farcia:
- 100 grammi di pangrattato
- 200 grammi di pecorino grattugiato
- 2 etti di provoletta tagliata a tocchetti
- 1 scatoletta da 250 grammi di passata di pomodoro
- basilico a volontà, tagliato sottilmente
- abbondante olio
- sale q.b
Preparazione
In un contenitore amalgamare pangrattato, pecorino grattugiato, provoletta, passata di pomodoro, basilico, olio abbondante e aggiustare di sale. Quando sarà diventato un impasto morbido e omogeneo, riempire i peperoni e aggiungere su ognuno (ne verranno 8) un goccino di olio. Infornare a 180 gradi per almeno una mezz’ora, fino a quando il peperone si sarà ammorbidito.
Et voilà, scritta, letta e, soprattutto, mangiata.