Il deputato regionale Adriano Varrica e la senatrice Dolores Bevilacqua denunciano il rischio che il Comune di Palermo perda ben 63 milioni del PNRR. In bilico ci sono diverse opere: dalla riqualificazione della costa sud al recupero dell’approdo storico a Vergine Maria, al primo stralcio del Parco Turrisi. La scadenza per l’aggiudicazione lavori è fissata nei prossimi mesi, ma non essendoci un vincolo europeo, bensì solo una volontà del Governo nazionale, questa sarebbe facilmente modificabile con una proroga.
Gli esponenti cinquestelle hanno depositato le interrogazioni al Senato per chiedere al Governo di intervenire al fine di non perdere i fondi. È stata inoltre trasmessa una nota all’Amministrazione comunale di Palermo.
“Entro il 30 luglio 2023 – dichiarano Varrica e Bevilacqua – dovranno essere aggiudicati i tre interventi finanziati con 20 milioni del PNRR per la rigenerazione urbana: dalla riqualificazione della foce del fiume Oreto e di un primo tratto della costa sud al recupero dell’approdo storico a Vergine Maria, al primo stralcio del Parco Turrisi. Stessa scadenza è prevista per i Piani Urbani Intergati, con la riqualificazione della costa sud di Palermo per 43 milioni di euro. Purtroppo queste scadenze non verranno rispettate, si tratta di interventi importanti e complessi che hanno qualche fisiologico mese di ritardo. Abbiamo depositato interrogazioni al Senato per pretendere flessibilità e salvare questi finanziamenti per Palermo, specie considerando la facilità con la quale in questa vicenda si può intervenire. L’impegno con l’Europa, infatti, è di completare almeno una parte degli interventi entro la prima metà del 2026. La scadenza per l’aggiudicazione lavori nei prossimi mesi è una mera volontà politica, basterebbe – continuano gli esponenti cinquestelle – una modifica del decreto ministeriale che non altererebbe in alcun caso gli impegni presi con l’UE. Sia dunque chiaro ai cittadini – affermano il deputato regionale e la senatrice – che se i soldi dovessero essere sottratti alla città, sarebbe per esclusiva responsabilità del Governo Meloni. Portiamo questo caso in Parlamento per chiedere garanzie rispetto alla tutela dei 63 milioni per Palermo e di centinaia di altri interventi al Mezzogiorno. La clausola del 40% non può essere solo uno slogan, va applicata concretamente, utilizzando ogni strumento per realizzare gli interventi.”
“Abbiamo anche trasmesso una nota – continuano Varrica e Bevilacqua – all’Amministrazione Lagalla e depositato un atto per il tramite del nostro gruppo consiliare per sollecitare un intervento politico sul Governo nazionale per concordare il percorso e salvaguardare queste risorse. Dopo essere stati protagonisti nel reperire questi finanziamenti, continuiamo a tifare per la città e stiamo indicando a livello istituzionale soluzioni concrete che speriamo possano essere accolte”.
“Nei prossimi giorni – concludono – chiederemo contezza al Ministero dell’Interno rispetto alla discrasia tra il termine del 30 luglio, previsto dai decreti ministeriale, e quello del 30 settembre, pubblicato sulla pagina ufficiale PNRR del Ministero stesso”.