La promozione della salute è un processo sociale e politico globale che comprende non solo azioni volte a rafforzare le abilità e le capacità dei singoli individui, ma include anche percorsi finalizzati a modificare quelle condizioni sociali, ambientali ed economiche che possono avere un impatto negativo sulla salute del singolo e della collettività.
L’implementazione della Promozione della Salute richiede un approccio globale di sistema che coinvolga tutti i settori che, con le loro politiche, interagiscono per ridurre i fattori di rischio per la salute e rendere facili le scelte salutari alle persone relativamente ai vari determinanti di salute.
“In quest’ottica la Scuola può configurarsi per la comunità locale come quel ‘civic centre’ in grado di coinvolgere l’intera collettività e il territorio circostante, diventando forza motrice di iniziative e attività rivolte alla cittadinanza. Salute e apprendimento sono intrinsecamente collegati: studenti e studentesse in buona salute e che vivono bene la scuola apprendono meglio e viceversa, studenti e studentesse che frequentano la scuola e sono inseriti in un processo di apprendimento positivo hanno migliori opportunità di scelte”, ha dichiarato il direttore del Dipartimento di Salute Mentale Asp Giuseppe Rao.
“Evidenze scientifiche – continua Rao – individuano nel benessere di studenti, studentesse, insegnanti e di tutta la comunità scolastica il presupposto del successo scolastico e di una ‘scuola efficace’, in cui è fondamentale la partecipazione e ove le azioni e i processi decisionali rispecchiano le persone”.
Adolescenti e disagio mentale post-pandemia
“Anche le Istituzioni Pubbliche e le Aziende Sanitarie – aggiunge il Direttore Generale dell’Asp Giuseppe Cuccì – devono rivolgere una sempre crescente attenzione agli adolescenti, in un momento storico in cui, specialmente dopo la pandemia da CovSARS-19, cresce il disagio mentale tra i giovani. Un dato confermato sia a livello mondiale, con un adolescente su sette che vive con un problema di salute mentale diagnosticato (UNICEF-2021), sia a livello nazionale, con il raddoppio, negli ultimi dieci anni, del numero di utenti che si rivolgono ai servizi di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (NPIA)”.
“Secondo i dati dell’OMS, inoltre, l’età di esordio delle malattie psichiatriche si sta abbassando: circa il 50% dei disturbi psichici, in particolare ansia, depressione e disturbi del comportamento, esordisce prima dei 14 anni. Appare dunque evidente come azioni di promozione della salute – prosegue -, sia fisica che mentale, siano indispensabili per individuare precocemente questi disturbi ed intervenire quando ancora sono in fase prodromica e/o con manifestazioni sintomatiche sotto-soglia”.
Le principali problematiche di salute mentale tra i giovani
Tra i disturbi più frequenti legati al disagio giovanile emergono:
- Ansia e depressione: secondo gli ultimi dati della Società Italiana di Pediatria, ne soffre un giovane su quattro in Italia.
- Isolamento sociale e ridotta capacità di relazionarsi di persona, fino ai casi estremi del fenomeno hikikomori, ovvero l’isolamento giovanile per mesi o anni.
- Disturbi alimentari: anoressia, bulimia e binge-eating disorder in aumento tra gli adolescenti, con un incremento del 30% dei casi di anoressia e bulimia negli ultimi tre anni, secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità.
- Drunkoressia: comportamento in cui i giovani bevono per dimagrire e, allo stesso tempo, non mangiano per poter bere.
- Dipendenze da sostanze: cannabis (al primo posto), cocaina, stimolanti, allucinogeni e nuove sostanze psicoattive, oltre alla dipendenza da alcool, con fenomeni come il binge drinking (abbuffata di alcolici).
- Dipendenze tecnologiche: abuso di Internet e social media (TikTok, Instagram) e dipendenza da videogiochi.
Sempre più comuni ed in aumento rispetto al periodo pre-COVID, inoltre, i fenomeni di autolesionismo, pensieri suicidari e tentativi di suicidio. “Gli adolescenti si tagliano e feriscono usando il loro corpo per esprimere il disagio di stare al mondo, a volte per controllare e interrompere un dolore mentale troppo forte”.
Il progetto “Scuole che Promuovono Salute”
“In questo panorama, il progetto ‘Scuole che Promuovono Salute’ – aggiunge Rao – trae origine dal Piano Regionale della Prevenzione 2020-2025, che rappresenta il principale strumento di programmazione degli interventi di prevenzione e promozione della salute. Questo programma attua la visione dei principi e la struttura del Piano Nazionale della Prevenzione sancito dall’intesa Stato-Regioni e Province Autonome del 6 agosto 2020. Prevede l’attuazione di un programma di prevenzione, integrando diverse linee progettuali, in sinergia tra la Direzione Generale Asp, il Dipartimento di Salute Mentale, il Servizio di Psicologia Asp, l’Ufficio Scolastico Regionale e gli Enti del Terzo Settore, con la finalità di approfondire le seguenti tematiche: life skill e resilienza, dipendenze comportamentali, dipendenze da uso di sostanze e alcol, dipendenze da Internet e disturbi del comportamento alimentare. L’obiettivo è incentivare nella popolazione giovanile lo sviluppo di competenze per una crescita sana e una buona qualità della vita, dando priorità al benessere psicofisico”.
Le azioni progettuali sono rivolte agli Istituti Scolastici, al personale docente e agli studenti della provincia di Messina, con la seguente distribuzione territoriale:
- Zona 1 – Fascia nebroidea (Mistretta, Caronia, Sant’Agata di Militello, Santo Stefano di Camastra e Tortorici)
- Zona 2 – Fascia tirrenica/Barcellona (Barcellona Pozzo di Gotto, Castroreale, Terme Vigliatore, Capo d’Orlando, Patti, Brolo e Naso)
- Zona 3 – Fascia tirrenica/Milazzo (Milazzo, Spadafora e Lipari)
- Zona 4 – Fascia jonica (Francavilla di Sicilia, Taormina, Santa Teresa di Riva, Furci Siculo, Giardini Naxos)
- Zona 5 – Messina.