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Provveditorati opere pubbliche, in Sicilia 271 lavoratori. Ma servono assunzioni in tutta Italia

mercoledì 10 Giugno 2020

Al question tim alla Camera dei deputati il parlamentare Adriano Varrica del Movimento 5 Stelle ha proposto di potenziare il personale dei Provveditorati Opere Pubbliche, gli organismi tecnici dello Stato preposti alle gare d’appalto e all’assegnazione dei lavori pubblici.

In Sicilia i provveditorati contano 271 lavoratori. La diversa consistenza numerica degli organici deriva da una serie di fattori, tra cui, per quel che riguarda l’Isola, alcuni provvedimenti che risalgono al terremoto della valle del Belice, quando fu necessario aumentare le unità dei provveditorati per le opere pubbliche per i carichi di lavoro. Da allora, però, poco è stato fatto, così adesso questi organismi in diverse regioni subiscono una carenza di personale solo in parte superata grazie alle 88 assunzioni negli ultimi tre anni (in tutta Italia, 50 per la sede centrale, 38 in quelle distaccate), perlopiù di funzionari ingegneri e architetti.

Prossimamente saranno banditi due concorsi per personale non dirigenziale per l’assunzione di 210 funzionari amministrativi contabili e  di 320 assistenti amministrativi ecnici e informatici, più altri 80 ingegneri e 20 amministrativi da destinare ai provveditorati. A questi vanno ad aggiungersi 24 unità di livello dirigenziale tramite procedure di mobilità e di due corsi.

Grazie al Decreto Crescita, voluto dal Movimento 5 Stelle – afferma Varrica -, già nel 2019 sono ripartite le assunzioni con 100 unità di alta professionalità da destinare ai Provveditorati. Il Ministero ha annunciato un altro concorso per 530 nuovi posti al MIT tra amministrativi, tecnici e informatici. Ma bisogna fare di più perché lo sblocco dei lavori pubblici a qualsiasi livello istituzionale assume una rilevanza ancora più strategica in questo momento storico per il nostro Paese e per il Mezzogiorno. Per tali ragioni ho chiesto al Governo di fare un ulteriore sforzo. In questa direzione va l’emendamento al decreto “rilancio”, a mia prima firma, che mira a rafforzare proprio le strutture tecniche dello Stato grazie a ulteriori 500 posti di lavoro e nuovi concorsi. Questi 20 milioni di euro di spesa annua – conclude – sarebbero lo strumento per sbloccare miliardi di opere pubbliche, portando dentro la Pubblica Amministrazione statale giovani tecnici”.

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