Don Miguel Angel Pertini, il parroco di San Filippo Neri allo Zen è aggredito, picchiato e rapinato. Secondo i primi riscontri – che emergono proprio grazie al racconto del prete ai carabinieri – quattro o cinque banditi a volto coperto lo hanno picchiato e rapinato colpendolo alla testa. Il prelato, era appena tornato allo Zen dall’aeroporto, dove si era recato per ricevere i suoi genitori. Uno dei componenti della gang lo ho picchiato alla testa con il bastone che il padre di Pertini utilizza per deambulare. Pertini ha riportato un ematoma, alla testa. I banditi hanno fatto il colpo per farsi consegnare il denaro. . Il gruppo di rapinatori prima è entrato in chiesa. Lì hanno preso il tabernacolo con i calici e le ostie per l’eucarestia. Dalla chiesa, attraverso la canonica, sono saliti al secondo piano dello stabile dove ci sono gli alloggi. I banditi si sono fatti consegnare 300 euro in valuta argentina e 100 euro in contanti.
Don Miguel è nipote del compianto presidente della Repubblica, Sandro Pertini. Il “partigiano” presidente aveva un cugino in Argentina, Alfredo Pertini, il nonno del prete che ora officia allo Zen.
Sacerdote italo argentino, proprio come Papa Francesco, Pertini è stato già oggetto di minacce nel 2009, il 15 settembre, anniversario della morte di Don Pino Puglisi. Un chiaro avvertimento accaduto sempre nella chiesa dello Zen, dove un gruppo di trenta malintenzionati fece irruzione armato di spranghe e bastoni, minacciando di massacrare di botte il prelato.
Sulla vicenda arriva il commento del sindaco di Palermo Leoluca Orlando: “L’impegno di padre Pertini, in prima fila con al fianco l’amministrazione, ha evidentemente dato fastidio e dà fastidio a quanti per anni hanno avuto il controllo sul territorio e oggi hanno perso terreno”.