Riportiamo la nota delle segreterie Uil e Cisl, per la Città Metropolitana di Palermo: Gaetano Balistreri segretario aziendale della Uil Fpl, Giuseppe Piampiano coordinatore politiche contrattuali Uil Fpl, e Salvatore Graziano Segretario Provinciale della Cisl Fpl.
“La Città metropolitana di Palermo è chiamata dall’attuale Legge (Nazionale e Regionale) a svolgere un ruolo primario per il rilancio del Mezzogiorno”.
“Traendo spunto che nei prossimi sette anni la Regione Siciliana avrà a disposizione 30 miliardi del Recovery Plan e Fondi UE da spendersi entro il 2027, si denuncia che il recente varo del Programma di Fabbisogno di assunzioni personale nel triennio 2021/2023 per l’Ente Città Metropolitana di Palermo è assolutamente iniquo per affrontare investimenti per oltre 200 milioni di euro a cui l’Ente è chiamato a sovrintendere nel periodo predetto entro 2027″.
“Ci si stupisce che a fronte di una cascata così ingente di risorse assegnate il sindaco metropolitano di Palermo, preveda un piano assunzioni che assegna all’Ente riferito circa 55 nuove assunzioni per i prossimi tre anni, lasciando senza risposte il futuro del territorio di questa enorme parte di Regione che, per esempio, sul tema viabilità secondaria (km 2.200 di strade), non prevede nessun operatore nuovo destinato a tale servizio”.
“Una sorta di ‘omicidio preterintenzionale dei servizi pubblici di natura metropolitana’ stante che l’attuale Legge Regionale n. 15 del 4 agosto 2015 assegni all’art. 28 comma 1 lettera g) che tra le funzioni proprie delle città metropolitane in Sicilia vi è la partecipazione diretta alla programmazione, assegnazione e gestione di interventi finanziati con fondi europei destinati alla città metropolitana”.
“Per quanto sopra si chiede un immediato intervento legislativo ( tra cui i compiti destinati dalla predetta Legge sull’Osservatorio Regionale ) che dia respiro e risposte agli attuali lavoratori dipendenti degli enti di area vasta siciliani, resi oggi allo stremo delle forze, per via di un abbandono totale in tema di reclutamento, e che consenta la ripartenza di tali enti, oggi chiamati più che mai a gestire i servizi prioritari sul territorio metropolitano”.