Alzare un muro di regole forti, riscrivendo le regole, se è il caso, anche in maniera impopolare. Alberto Pierobon, assessore regionale ai Rifiuti, il veneto venuto a spiegare ai siciliani che senza raccolta differenziata non si canta messa, prosegue nell’azione di riordino del settore in Sicilia.
Un decreto assessoriale nasce in questi giorni, finalizzato a regolamentare l’accesso alle attività di lobby. Un atto che segna un prima e un dopo. Nasce così il primo documento nel settore di organizzazione che punta a definire ambiti e spazi tra i gruppi di potere imprenditoriale, provando a mettere chiarezza tra il dato dell’emersione di chi agisce in nome e per conto di altri e la trasparenza richiesta dai processi della pubblica amministrazione.
Niente zone d’ombra dunque –chiarisce- e neanche spazio per il regno implicito delle omissioni “involontarie”: “Questo può dare opacità ed esclusione. Vogliamo invece profilare una visione partecipativa ma trasparente della cosa pubblica, rendendo possibile l’emersione delle pressioni lobbistiche, individuando i cosiddetti portatori di interessi particolari ma regolamentandone l’apporto e le finalità, purché si abbiano le carte in regola, i requisiti e le capacità tecniche e giuridiche previste nel decreto”.
Nella terra dove molte cose si danno per scontate e troppe si interpretano, il governo regionale, tramite il suo responsabile delle politiche per i rifiuti, elimina i dubbi e chiarisce i passaggi in dettaglio.
Entro il 31 dicembre gli iscritti nel registro in questione- si legge nel decreto- “sono tenuti a presentare all’Assessorato, a mezzo PEC (posta elettronica certificata ndr) una relazione sull’attività di rappresentanza degli interessi svolta che dia effettivamente conto dei contatti posti in essere, degli obiettivi perseguiti e dei soggetti nei cui interessi l’attività è stata svolta”.
Nero su bianco dovranno finire dunque i rapporti e i nomi di chi si troverà anche a dovere interagire con l’assessorato. Viene anzi espressamente previsto che l’attività di consultazione su specifiche materie o iniziative dell’assessorato sia parte integrante del nuovo documento.
L’estate che non ha conosciuto l’emergenza-rifiuti si conclude dunque con una nuova pagina da inserire operativamente sul campo. Adesso con la riforma che Musumeci porterà a breve in Aula si vedrà anche il nuovo destino dei vecchi Ato, carrozzoni memorabili e mangia-soldi dell’ultimo decennio.