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Le voci dal comitato regionale della DC

Ripristino delle Province, Cuffaro: “Auspichiamo l’elezione diretta nel 2025” CLICCA PER IL VIDEO

sabato 12 Ottobre 2024

Rappresentatività dei comuni, il voto alle Province e le riforme da portare avanti all’Ars. Questi ed altri temi sono stati trattati all’interno del comitato regionale della DC tenutasi il 10 ottobre a Modica. Un’occasione, per il partito moderato, di fare il punto su quanto fino ad oggi e su cosa è rimasto da fare nel prossimo futuro. A parlare dell’attuale quadro politico è il presidente della DC Totò Cuffaro.

Cuffaro: “Auspichiamo l’elezione diretta nel 2025”

Totò Cuffaro, presidente DCL’ex governatore si concentra in particolare sulla data del 15 dicembre, in particolare sul futuro delle Province.”Purtroppo si vota con un’elezione di secondo livello. E’ la legge. Bisogna votare. C’è una sentenza della Corte Costituzionale che ci impone di farlo. Noi non siamo rassegnati a queste Province. Ribaderemo con forza, attraverso il nostro assessore Andrea Messina e il presidente della I Commissione Ignazio Abbate, di riportare in commissione il testo per ripristinare l’elezione diretta del presidente e dei consiglieri provinciali“.

Totò Cuffaro si spinge oltre e determina una data entro la quale i siciliani potranno eleggere direttamente gli organi provinciali. “I territori hanno bisogno di dirigenti dei quadri intermedi che siano sentinelle dei territori. Votiamo perchè è giusto votare adesso, purtroppo con il voto ponderato, ma ci auguriamo che a maggio 2025 si possa votare con l’elezione diretta alle Province“.

Sulla crisi di Palermo: “Non basta un comunicato per essere civici”

Il presidente della DC si concentra poi su quanto successo a Palermo. In particolare, sulla crisi di governo a cui è andata incontro la giunta di Roberto Lagalla. “Quello che è successo a Palermo è frutto di alcune provocazioni fatte al presidente della Regione. Non ci sono piaciute alcune definizioni che sono state date al governatore Schifani. Bisogna rimanere dentro le regole del buonsenso e del rispetto delle persone. Soprattutto, se queste definizioni vengono da alcuni esponenti della maggioranza a Palermo, diventano un problema politico. La questione si è risolta perchè gli esponenti in questione hanno dichiarato di non appartenere a partiti. Passata questa difficoltà, si torni a lavorare perchè Palermo ha bisogno del contributo di tutta la coalizione“.

Una exit strategy, quella di Lavoriamo Per Palermo, che Cuffaro però non ritiene sufficiente per definire civica la lista a sostegno del sindaco. “Non credo che basti un comunicato e non credo che la politica si fermerà a quello. Gli atti consequenziali ci diranno come andranno le cose. Oltre al comunicato, ci vuole il buonsenso nel far parte di una coalizione e di andare avanti tutti insieme“.

Cirillo: “Aumento soglia parità di genere? Occasione da non perdere”

Al comitato regionale di Modica ha partecipato il segretario regionale della DC Stefano Cirillo. L’esponente democristiano ha parlato del ddl enti locali in corso di trattazione all’Ars, approfondendo in particolare l’aspetto della rappresentanza di genere. “Credo che la Sicilia, da sempre misogina politicamente, ha capito che il messaggio di cambiamento va declinato al femminile. Non possiamo perdere questa occasione. Le donne della DC, ovunque hanno ruoli importanti, hanno dimostrato una marcia in più“.

Il segretario regionale si concentra poi sulla situazione del capoluogo siciliano. “La questione Palermo è più complicata di quello che si è visto. Sicuramente andremo ad una verifica di metà termine. Tra dicembre e gennaio si faranno delle valutazione. Queste schermaglie politiche scatenate da qualche oppositore hanno determinato soltanto tanta agitazione ma pochi contenuti“.

Focus finale sulle future nomine di sottogoverno alla Regione. “C’è il centrodestra che domina la scena politica in Sicilia. Non si può perdere l’occasione di dimostrare compatezza. Volendo allargare il discorso a quanto avvenuto per le nomine delle sanità, quanto successo dimostra che il metodo va almeno affinato“.

 

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