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Monta il caso dell’inquinamento delle acque lungo la costa di Balestrate, in provincia di Palermo.
Dopo la denuncia di cittadini e associazioni su Facebook (LEGGI QUI), si tinge di giallo il caso del mancato funzionamento del depuratore comunale. Tanto che il sindaco di Balestrate, Vito Rizzo, oggi si è visto costretto a firmare un’ordinanza di “divieto temporaneo di balneazione di alcuni tratti ti mare e di costa del Comune di Balestrate” per “inquinamento microbiologico” del mare.
L’operazione di denuncia è stata condotta dalla redazione de “Il Tarlo” – www.iltarlopress.it che negli ultimi anni si è spesa a tutela delle aree densamente inquinante dei San Cataldo e Fiume Nocella ed ha scovato in esclusiva i malfunzionamenti del depuratore di Trappeto e Balestrate.
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Balneazione vietata, dunque, nei seguenti tratti di costa: cimitero, ex colonia, foce fiume Jato. Ecco cosa scrive il sindaco sulla sua pagina: «L’Asp di Palermo ci ha comunicato una situazione di temporanea non balneabilità di alcune zone del nostro mare, in corrispondenza delle foci dei fiumi e nei pressi del depuratore. Le cause possono essere ricondotte sia al cattivo stato di salute dei fiumi, accentuato dalle piogge, sia alla problematica avuta nelle scorse settimane al depuratore. Da oggi – prosegue Rizzo – sono in corso i nuovi campionamenti da parte di Asp, che dureranno per 4 giorni. Mercoledì (18 settembre, ndr) se ne conosceranno gli esiti e se saranno favorevoli verrà revocata la temporanea ordinanza di non balneabilità».
Dunque le chiazze marroni di melma, fango e reflui non depurati hanno inquinato il mare. Oltre alle verifiche dell’Asp, è probabile che sarà chiamata anche l’ARPA per capire da dove arriva questa carica microbiologica. Se l’inquinamento sarà confermato, l’ARPA comminerà una sanzione amministrativa.
Sulla community Balestratesi.it attaccano: «Stanno distruggendo la nostra terra, stanno cancellando il nostro futuro. Vogliamo sapere chi è colpevole di tutto questo: chiederemo i danni e faremo di tutto per salvare Balestrate. Il 17 settembre alle 18,30 si terrà un Consiglio urgente chiesto dall’opposizione. Si parlerà dell’emergenza».
Duro anche l’affondo dell’associazione “San Cataldo Baia della Legalità“: «Oltre al danno ambientale e alla pericolosa esposizione per coloro che ignari hanno continuato a fare il bagno in queste acque, non vanno dimenticati tutti gli esercenti che operano nel settore turistico, principalmente coloro che gestiscono stabilimenti balneari».
Le immagini tratte da Facebook e registrate col drone parlano chiaro.
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