Oltre 20 misure di prevenzione personale sono state eseguite nei giorni scorsi dal Comando provinciale dei Carabinieri di Catania nei confronti di persone che hanno preso parte a due distinte e violenti risse a Biancavilla il 15 ottobre e l’11 novembre dello scorso anno.
Dodici avvisi orali di Pubblica Sicurezza sono stati eseguiti nei confronti di altrettante persone che furono denunciate per rissa aggravata, lesioni, minacce e danneggiamento in relazione ad uno scontro tra famiglie avvenuto il 15 ottobre 2022 prima nel quartiere Ardizzone e successivamente nell’ospedale del paese. La lite, avvenuta alla presenza di bambini e minorenni utilizzando come armi mazze da baseball e manici di scopa, sarebbe scaturita da una confidenza di una ragazza 22enne al proprio fidanzato circa presunte attenzioni che la stessa avrebbe subito dieci anni prima dallo zio.
Intorno alle 23.00, gli addetti alla vigilanza del pronto soccorso dell’ospedale di Biancavilla avevano disperatamente richiesto l’assistenza dei Carabinieri a seguito di una maxi rissa tra circa 25 persone, tra le quali tre minorenni, poi rivelatesi perlopiù facenti parte dello stesso nucleo familiare.
I militari subito intervenuti hanno avuto ragione dell’animosità dei “contendenti”, alcuni dei quali feriti e sanguinanti cercando di risalire, nonostante la loro ritrosia nel fornire informazioni, alle cause che avevano scatenato la rissa.
In seguito, però, i militari hanno appreso che la lite sarebbe stata accesa dalla confidenza fatta da una ragazza, oggi 22enne, al proprio compagno il quale avrebbe così appreso delle presunte morbose attenzioni da lei ricevute circa dieci anni prima da parte dello zio, allora 44enne.
Immediata “l’attivazione” del giovane che, raggiunta l’abitazione di quest’ultimo nei pressi dell’ospedale di Biancavilla, si è scagliato contro di lui prendendolo a pugni, salvo poi allontanarsi come rilevato da una telecamera della zona.
La reazione dello zio non si è fatta attendere perché, unitamente ai propri nipoti ai quali si era rivolto chiedendo il loro aiuto, avrebbe dato inizio alle “ostilità” recandosi nel quartiere “Ardizzone” presso l’abitazione della “controparte” e qui, tra minacce e richieste di chiarimento, le due fazioni si sono lasciate andare ad una vera e propria disputa senza esclusione di colpi, con l’ausilio di mazze da baseball e manici di scopa, danneggiando anche le autovetture parcheggiate.
Anche i tre minori, il più piccolo tra l’altro di soli nove anni, si sono attivamente impegnati nello scontro e, come tutti, immortalati dagli impianti di videosorveglianza della zona che hanno documentato la loro foga.
Nei giorni successivi i militari hanno registrato la visita in caserma di molti dei partecipanti alla rissa i quali, vicendevolmente, hanno inteso sporgere formale querela nei confronti degli “avversari”, ma nulla hanno potuto opporre alla denuncia nei loro confronti per rissa aggravata formulata a loro carico dai Carabinieri.
I destinatari del provvedimento devono tenere una condito conforme alla legge, la cui violazione prevede l’applicazione della sorveglianza speciale.
Sempre a Biancavilla i militari hanno notificato il cosiddetto “Daspo Willy” a 10 persone, tutte denunciate per rissa aggravata e lesioni. Sono ritenuti i partecipanti ad una violenta e prolungata lite tra due famiglie avvenuta l’11 novembre dello scorso anno nella centrale Piazza Roma. Motivo della lite fu una relazione sentimentale tra un giovane di origini marocchine e una ragazza albanese osteggiata dalla famiglia di quest’ultima. Il provvedimento per ragioni di pubblica sicurezza vieta loro l’accesso e lo stazionamento nei pressi dei locali pubblici e di intrattenimento del paese dove è avvenuta la rissa. In caso di violazione delle disposizioni è prevista la reclusione fino a 2 anni ed una multa fino ad 80.000 euro.