La Corte di Appello di Palermo ha dichiarato ineleggibile il deputato regionale siciliano, Antonino Rizzotto, eletto nelle fila della Lega e poi passato al gruppo Ora Sicilia, al quale subentrerà uno dei due non eletti che avevano fatto ricorso contro la sua elezione, avvenuta nel novembre 2017, Mario Caputo e Marco Briguglio, rappresentati e difesi dagli avvocati Massimiliano Mangano, Lucia Interlandi, Giovanni Puntarello e Sabrina Causa. Rizzotto era stato eletto all’Ars con la lista “Noi con Salvini“, proprio davanti a Caputo e Briguglio. Nei loro ricorsi i due non eletti avevano evidenziato come la ineleggibilità di Rizzotto derivasse dal fatto che il parlamentare non si fosse dimesso dall’ente di formazione Issford entro 90 giorni dal termine della precedente legislatura, così come previsto dalla legge regionale 29 del 1951.
La norma dispone infatti che i legali rappresentanti, gli amministratori e dirigenti di quelle società e/o quegli enti privati che svolgano delle attività per conto della Regione, amministrando di conseguenza fondi pubblici, non possano essere eletti all’Ars. Il Tribunale, in primo grado, aveva ritenuto che Rizzotto si fosse tempestivamente dimesso dalla carica e aveva considerato sufficiente una e-mail interna, priva invece, secondo la Corte di appello, di ogni efficacia di prova. Le dimissioni, peraltro, come dimostrato dagli avvocati, erano state registrate alla Camera di commercio solo a seguito dell’elezione di Rizzotto: sempre i legali avevano rilevato come, anche dopo l’elezione, il deputato avesse ancora avuto accesso alle reti informatiche dell’Issford, cosa che dimostrava che la carica non era stata abbandonata. Rizzotto dovrà abbandonare Sala d’Ercole in favore di Caputo.