E’ finito il tempo dei sogni e delle fantasie. Adesso i giochi si fanno seri. Terminato il ritiro e dopo due giorni di stop, gli uomini di Corini preparano le valigie per lasciare il Trentino, casa rosanero per circa un mese. Si tornerà dove tutto è ripartito, a Veronello, per preparare il primo impegno ufficiale: il turno di Coppa Italia con il Cagliari. La domanda adesso è più che lecita… cosa aspettarsi da questa nuova stagione?
In queste settimane tra Ronzone e Pinzolo, il Palermo ha svolto un duro lavoro, fatto di continui allenamenti conditi da impegnative amichevoli, che hanno messo in prova lo stato di salute fisica e mentale della squadra. Tra senatori e pilastri, si è visto anche più di qualche volto nuovo. La coppia Rinaudo-Bigon, fin da subito, si è gettata a capofitto sul mercato, portando alla corte del mister di Bagnolo Mella un giusto mix di innesti, tra esperienza e freschezza. A poco meno di un mese si possono già dire integrati e rodati all’interno del gruppo: Lucioni, Ceccaroni, Vasic, Insigne, Mancuso e Desplanches. Fra questi, tra qualche ora, dovrebbe esserci anche il nuovo colpo in attacco, Diego Valencia.
Ma cosa è emerso da questo ritiro? Tanti sarebbero i punti da esaminare.
Partiamo dal punto di vista tecnico. Le amichevoli a disposizione sono state cinque. Senza tener conto della “passeggiata” contro la Bassa Anaunia, servita più per riassaporare il campo, le altre quattro partite non possono certamente essere ricordate per grandi gesta. Un gioco non particolarmente brillante, poche azioni reali e concrete terminate davanti lo specchio della porta. Alla mente di molti sono riaffiorati tristi déjà-vu dello scorso campionato.
Senza puntare subito il dito, gli elementi però da evidenziare, prima di ogni considerazione, sono la stanchezza e l’affaticamento. I segni dei pesanti carichi di lavoro erano ben evidenti nelle gambe dei giocatori.
In compenso sono risaltati agli occhi altri aspetti: la ricerca di uno schema di gioco fluido e non rigido, del possesso palla, dell’uno-due e della costruzione dal basso. Da promuovere, e da esempio, sono la tenacia, la grinta e il carattere sfoggiati nel secondo tempo contro il Bologna e idee e qualità nel primo tempo contro il Trento.
Tutto dipenderà da Corini. Il mister adesso ha avuto modo, tempo e spazio per continuare a modellare il suo Palermo 2.0, sulla scia di ciò che aveva iniziato a impastare lo scorso anno. Intanto potrà ripartirà dai tre vertici freschi di rinnovo: Brunori, Gomes e Pigliacelli. Il capitano ha inoltre a disposizione un nuovo braccio destro, con il quale sembra aver trovato fin da subito l’intesa giusta, Insigne. A centrocampo il vero rinforzo potrebbe chiamarsi Stulac. Dopo la sfortunata stagione lo sloveno potrebbe diventare anche il nuovo leader trascinatore. Poi ci sono anche tante giovani promesse che scalpitano.
A rivelare la verità, e mostrare l’autentica identità di questa squadra, sarà il match contro i sardi.
Durante la fase di preparazione, a risaltare maggiormente sono stati anche i tanti stop, che potrebbero mettere in dubbio la preparazione atletica svolta: Aurelio, Buttaro, Mateju, Valente ma anche Stulac e Di Mariano appena recuperati, senza contare Mancuso, il cui rientro è previsto tra circa un mese e mezzo. Argomento non da prendere sotto gamba. L’assenza di giocatori come l’ex Pondera e del neoacquisto in attacco non ha permesso di vedere in campo gli schemi e l’undici tipo idealizzato. E così sono fioccati i riadattamenti: Damiani in avanti ad affiancare Brunori e Insigne, Graves a destra o Ceccaroni a sinistra.
Proprio quest’ultimo è simbolo di una grave lacuna. Con Aurelio fuori dai giochi e il mancato riscatto di Sala, la fascia sinistra è una prateria sconfinata. I nomi non sono mancati e quelli circolati sono stati veramente tantissimi. Nessuno sembra però essersi rivelato il profilo giusto. Gli occhi sono tutti puntati, ormai da settimane, su Di Chiara. A bloccare la trattativa è il futuro della Reggina. Il destino del club è quasi certamente segnato ma solo quando l’esterno si svincolerà il City sarà pronto per l’affondo finale. Dalla Calabria, con la stessa formula, potrebbe arrivare, questa volta in attacco, Rivas. I nomi caldi non sono finiti qui. A infuocare le pagine di mercato ci ha pensato anche Morutan. Il trequartista rumeno, l’anno scorso in forza al Pisa, è di proprietà del Galatasaray. I turchi non intendono fare sconti e la cifra richiesta si aggira intorno ai 6 mln. Un affare dalle cifre esorbitanti ma che avrà i suoi risvolti nei giorni a seguire.
Fino alle ore 20.00 del primo settembre tutto è ancora possibile. Anche perché c’è un altro nodo importante da sciogliere: il capitolo uscite. Il mercato estivo si è rivelato l’antitesi di quello invernale. Dopo molte settimane non si è trovata una nuova collocazione, tra Lega Pro e Serie B, per Damiani e Broh. Ultimi nomi sul taccuino delle partenze sono Soleri e, anche un po’ a sorpresa, Saric. Voci vogliono il primo molto vicino al Brescia, in quanto meta abbastanza gradita. Il bosniaco, invece, avrebbe dovuto essere tra le pedine fondamentali del nuovo centrocampo ma il sopraggiungere del Bari potrebbe far saltare i piani iniziali.
Proprio i galletti ospiteranno i rosanero per la prima di campionato. Al Palermo spetterà l’ennesima cocente delusione o manterrà le promesse iniziando la tanto agognata scalata verso la Serie A? Il City Group dal canto suo ha dimostrato e può affermare di aver messo in campo tutte le risorse e gli sforzi possibili. Adesso toccherà proprio al Palermo iniziare con il piede giusto ed evitare qualsiasi tipo di inciampo. Se l’anno scorso il livello era alto e le avversarie sempre allerta, le nuove insidie non sono da meno. Anche Sampdoria, Cremonese, Spezia o Parma si sono rinforzate e stanno alla porta, pronte ad accalappiarsi un prestigioso posto al vertice della classifica.